Sulla sfida di domani. «L'Udinese è una squadra forte. Hanno un ottimo ed un grande allenatore. Nelle ultime 5 gare hanno fatto 13 e subiscono anche poco ultimamente. C'è la mano di Delneri. Per noi sarà una partita difficile, veniamo da una settimana nella quale abbiamo speso energie mentali e nervose, con due partite in 7 giorni con Juventus e lo spareggio con la Lazio. Solitamente dopo settimane faticose, la testa tende ad esser stanca. A noi non deve deve succedere, è una partita pericolosa».
Il duello con la Roma. «Abbiamo fatto percorsi simili, adesso dobbiamo sperare in qualche loro passo falso e al tempo stesso noi non possiamo sbagliare niente».
Vittorie e filosofie. «Non vedo Napoli che si contrappone e un potere. Ognuno ha la sua filosofia, che non significa contrapporsi ad altre filosofie. La storia del calcio dice che si vince in tutti i modi. Io son convinto che con questa filosofia si possa far bene, poi dipende sempre dalle aspettative: se ho 10 milioni in banca sono ricco, ma se ne spendo 12 sono nei casini».
Il calcio italiano ai cinesi. «Cosa penso del passaggio del Milan ai cinesi? A me le storie di sentimento piacciono di più di quelle di marketing. Mi piace che dietro a una squadra ci sia una famiglia innamorata della squadra... Sensi, Moratti. Riguardo ai De Laurentiis bisogna chiedersi cosa si vuole da loro: se gli viene chiesto di investire un miliardo l'anno è impossibile. Questa famiglia l'ha portato in Europa dalla Serie C, con un bilancio sano da 7 anni e qualcosa di buono l'ha sicuramente fatto. Sono il primo che vuole vincere e che sa che esiste il bisogno di vincere, però non so se è coniugabile questo desiderio con i divari economici che si fanno sempre maggiori rispetto alle società finanziarie. Però voglio tenermi stretto la poesia di pensare che sia possibile».
Capitolo formazione. «Tra Jorginho e Diawara scelgo in base al momento e alle caratteristiche, li alterno. Se ho bisogno di interdizione e fisicità aumentano le chances di Diawara, se mi serve palleggio penso a Jorginho».
Su Zapata: «E' molto forte e anche all'andata ci ha dato dei problemi. In certe sfide per noi uno come lui potrebbe essere un'alternativa. Però ci chiese la cessione per non fare l'alternativa nel Napoli».
Il messaggio. «Insigne? In questa squadra ci sono 7-8 giocatori simbolo di questo ciclo, ritengo importante che rimangano dentro».