Che Adeyemi, dopo una finale di Champions, possa dirti di no ci sta. Che il Manchester United tiri sul prezzo di Garnacho ci sta. Ma che il Bari ti manda affanculo per Mehdi Dorval è doppiamente ridicolo. Primo perché si tratta di una società "di famiglia", secondo perché non stiamo parlando di Hakimi.
Eppure succede anche questo nel mercato di gennaio, che è complicatissimo perfino se vuoi prendere Dovral, lasciandolo per giunta in prestito dove sta. Robe folli.
Ecco, adesso pensiamo al povero Manna, sul quale venti giorni fa è piombato il macigno più grande: Kvara vuole andare via e bisogna sostituirlo. Era inizio gennaio: circa 20 giorni di tempo per trovare un sostituto all'altezza.
Ma dove? Chi ti dà un giocatore analogo a gennaio? E se è disponibile a dartelo, quanto te lo farà pagare? Conviene? E il giocatore in questione, accetterà di essere il vice-Neres? E Conte lo vuole oppure no?
Tutti interrogativi che hanno frenato ogni trattativa, ma sui quali anche il Napoli ci ha messo del suo, incartandosi su sè stesso: Manna è passato dal trattare un giovane costosissimo ma di sicura prospettiva (Garnacho) a un altro già maturo ma che di fare il vice non ci pensava nemmeno (Adeyemi), scivolando poi tragicomicamente su un tappabuchi francese emigrato in Arabia che poi è scappato in Turchia dalla quale voleva a sua volta scappare. E quando lo stavi per prendere, ti rendi conto che la burocrazia è una brutta bestia e allora abbracci uno degli ultimi nomi della lista, scartato dal Lipsia poco tempo fa perché infortunato.
Ci fermiamo qui, anche perché se dovessimo parlare del difensore - che alla fine manco è arrivato - dovremmo ripetere lo stesso concetto. Danilo c'è, è fatta, siamo d'accordo ma poi... "no, mi spiace, ho cambiato idea perché mia moglie vuole andare in Brasile". Vabbè allora all-in su Comuzzo. Venti, venticinque, trenta, trentadue, trentacinque... non bastano. Vabbè, mi tengo Rafa Marin.