La notizia l'ha diffusa l'edizione odierna de Il Mattino: Il Napoli ha trasmesso alla Zes (Zona economica speciale) un progetto di fattibilità per un nuovo stadio nella parte orientale della città, dove un tempo c’era l’ex macello che confina con Poggioreale.
Perché la ZES? Perché sta in capo alla Presidenza del Consiglio, e i progetti di questa area prevedono un regime di “Autorizzazione unica”, volta a semplificare e velocizzare le procedure, oltre a prevedere un regime di tassazione agevolata per chi investe in questa zona.
C'è però un grosso problema: per ottenere l'autorizzazione unica serve l’assenso di tutti i componenti, ossia Comune, Regione, Città Metropolitana, Asl, Vigili del Fuoco e Arpac. E simo sicuri che il Comune farà l'impossibile per tenere legato il Napoli allo stadio di Fuorigrotta, perché altrimenti gli resterebbe sul groppone un impianto vetusto e costoso. Tant'è che - sottolinea proprio Il Mattino - la decisione di essere bypassato dal calcio Napoli ha creato già dei malumori.
Non escludiamo che il progetto presentato dal Napoli (65mila posti a sedere e un investimento tra i 250 e i 300 milioni) sia un bluff per costringere proprio il Comune a sedersi a un tavolo e ottenere una concessione lunghissima e generosa per l'uso dell'impianto di Fuorigrotta.