«I momenti più belli della mia esperienza a Napoli? Il primo è l'arrivo, il secondo è la prima vittoria di Coppa Italia che abbiamo festeggiato alla grande, il terzo è il record battuto di Maradona».
Sul ruolo da regista: «Sta procedendo bene, si sapeva che ci vuole un po' di tempo ma Ancelotti già con la prima telefonata mi voleva avanti la difesa, ci sto lavorando e speriamo sempre di migliorare».
Sul momento attuale. «Ci dobbiamo pensare, non è possibile che su tre partite vai sempre in svantaggio. Dobbiamo cambiare già dalla prossima partita, cioè contro la Fiorentina. In generale questo è il gruppo più compatto con cui ho giocato, è cambiato poco. E' un bel gruppo, possiamo fare davvero tanto».
Sul razzismo. «Dispiace sentire questi cori contro Napoli, non li capirò mai perché fanno solo male e sono inutili. Ci guardano milioni di persone ed è giusto avere un comportamento giusto in campo, per questo sono una persona molto seria e ci tengo ai comportamenti perché siamo un esempio per la gente che ci vede».
La fascia. «Spero che possa prenderla Lorenzo Insigne, è un napoletano ed è un simbolo di Napoli. Sarà bello se Lorenzo diventasse capitan futuro. Cederla a lui come fece Bruscolotti a Maradona? Abbiamo giocatori forti, ma non come Maradona (ride, ndr). Se me lo assicurasse però al 100% sì... (ride, ndr)».
Sui figli. «Hanno un po' del DNA del padre, giocano bene a calcio. Speriamo che un giorno almeno uno dei due possa diventare professionista... magari al Napoli».
Sul futuro. «Non lo so, penso di avere qualche anno da giocare e poi ci penserò. Ho una scuola calcio in Slovacchia, poi ci penserò. Ci tengo tantissimo a questa maglia, per questo sono qui. Finire la carriera qui? Può essere, non posso dirlo con certezza, ne sarei sicuramente fiero».