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Younes: «Sono felice a Napoli. Ancelotti mi ha tenuto malgrado l'infortunio. Mi sono fidato degli uomini sbagliati, ma la colpa è mia»

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Il tedesco del Napoli Amin Younes, ancora fermo ai box per infortunio, ha rilasciato una lunga intervista alla DPA, agenzia di stampa tedesca.

Sul travagliato approdo a Napoli. «Sono successe un sacco di cose, e ho patito molto per questo. Perciò per tutto questo tempo non ho parlato. Adesso però sto bene, ho messo a posto un po' di cose e mi piacerebbe dirne tante. Però non voglio dare colpe a nessuno, io sono responsabile di tutto ciò che faccio e delle conseguenze che ne scaturiscono. Ho riposto la fiducia negli uomini sbagliati, sono stato ingenuo. Alcune persone mi hanno messo le pulci nell'orecchio perché mi sarei liberato in estate a parametro zero... Ho sbagliato nel farmi coinvolgere».

La ricostruzione. «Volevo lasciare l'Ajax nell'estate del 2017 e fare uno step avanti. Non è andata in questo verso, e dopo i rapporti si sono complicati un po'. A gennaio ho scelto il Napoli, però non è vero che ho firmato anche il contratto... ma non voglio scendere troppo nei dettagli... Non è vero neppure che sono scappato per colpa dela città, anche perché nei 4 giorni in cui sono stato lì, la città nemmeno l'ho vista. Le visite mediche si tennero a Roma, gli altri tre giorni li ho passati al centro sportivo che è a quaranta minuti di distanza da Napoli. Adesso che sono qui da due mesi però posso dire che certi titoli di giornale sono ancora più terrificanti, perchè Napoli è una città splendida ed i napoletani sono molto amichevoli. Non è stato fatto un torto solo a me, ma anche a loro».

A gennaio 2018 il ritorno temporaneo all'Ajax. «E' stato un periodo teso che mi ha portato a commettere l'errore più grande, ovvero la sostituzione rifiutata contro l'Heerenveen. Un gesto sbagliato davanti ai compagni di squadra e al club. Non si fanno certe cose. Sono giovane e commetto errori, ma quando sei un professionista hai anche una funzione 'modello'. Però era il mio modo di sfogare la delusione, appena una settimana prima ero entrato bene in campo ed avevo costruito azioni da gol. Però non mi è stato permesso di continuare questo cammino e per questo ho reagito così, anche se non è una giustificazione. Il club mi ha sospeso anche per proteggermi, e guardandomi indietro devo dire che è stata la decisione migliore per tutti».



Ma non finisce qui... l'approccio con Wolfsburg in estate: «Ci sono stati dei contatti con altri club in questi mesi, ma una cosa posso dirla: non ho firmato nulla. Sono diventato oggetto di speculazioni: ero a casa, leggevo ed ascoltavo cose su di me. E non me ne capacitavo».

Alla fine il ritorno a Napoli. «A luglio ci siamo incontrati e abbiamo discusso di tutto. Alla fine ho trovato persone sensibili attorno, ed anche il club ha chiarito che avrei fatto al caso loro dal punto di vista sportivo ed umano. Dopo tutto mi hanno confermato nonostante mi fossi infortunato gravemente al tendine d'Achille. Carlo Ancelotti disse "il ragazzo è infortunato, ma lo teniamo". E questo per me è un grandissimo apprezzamento».

La diffidenza dei napoletani. «Quando sono arrivato credo ci fosse una sensazione... come se tutti avessero un interrogativo in testa. Penso di potergli far cambiare idea. Fortunatamente Ancelotti non ha creduto a tutto ciò che è stato detto, si è fatto la sua idea. E se avesse creduto che potesse esserci qualche problema, certamente non mi avrebbe voluto in squadra. Adesso sto decisamente bene, a Napoli è tutto bello e il fatto che la società abbia creduto che non sono un bad boy mi fa piacere. Finalmente sono arrivato nel posto giusto».

Il rientro in campo. «Difficile dirlo con precisione. Per ora sono tornato ad allenarmi, corro e faccio alcuni esercizi con il pallone. Ma non voglio predire il giorno in cui tornerò a giocare, perchè l'infortunio è davvero complicato».



Sul numero di maglia, il 34: «E' per Abdelhak Nouri, finito in coma dopo un'amichevole con il Werder Brema. Avevo un rapporto molto stretto con lui e con la sua famiglia, nello spogliatoio sedeva al mio fianco. Stessa religione, stessa cultura. Un ragazzo buono, di quelli che difficilmente si trovano nel nostro ambiente. E per questo la cosa provoca ancora più dispiacere. Le nostre famiglia sono ancora in contatto e penso sempre a lui. Ed è per questo che ho scelto di vestire la maglia numero 34 al Napoli. Era il suo numero».


RISULTATI
15.03
Empoli
Bologna
0 - 1
16.03
Monza
Cagliari
1 - 0
16.03
Salernitana
Lecce
0 - 1
16.03
Udinese
Torino
0 - 2
16.03
Frosinone
Lazio
2 - 3
17.03
Verona
Milan
1 - 3
17.03
Juventus
Genoa
0 - 0
17.03
Atalanta
Fiorentina
-
17.03
Roma
Sassuolo
1 - 0
17.03
Inter
NAPOLI
1 - 1
CLASSIFICA
1
Inter
76
2
Milan
62
3
Juventus
59
4
Bologna
54
5
Roma
51
6
Atalanta
47
7
NAPOLI
45
8
Fiorentina
43
9
Lazio
43
10
Monza
42
11
Torino
41
12
Genoa
34
13
Lecce
28
14
Udinese
27
15
Verona
26
16
Cagliari
26
17
Empoli
25
18
Frosinone
24
19
Sassuolo
23
20
Salernitana
14
PROSSIMO TURNO
30.03
Genoa
Frosinone
30.03
Inter
Empoli
30.03
Cagliari
Verona
30.03
Lazio
Juventus
30.03
Fiorentina
Milan
30.03
Sassuolo
Udinese
30.03
Bologna
Salernitana
30.03
Torino
Monza
30.03
NAPOLI
Atalanta
30.03
Lecce
Roma