«Era una sfida difficile perché quando si giocano certe partite di Champions c'è un grande dispendio di energie fisiche e mentali, per cui poteva essere complicato giocare oggi, e poi c'era anche il fattore orario che scombussola i ritmi. Far giocare alle 12.30 è una cosa da augurare a chi vuoi male per giocare a calcio».
«Era difficile anche perché il Cagliari in casa ha fatto sempre bene. Comunque abbiamo dato una grande risposta sul campo, c'è stato sacrificio da parte di tutti. Adesso pensiamo al Torino che sta facendo grandi cose, sarà difficile».
«Mi è piaciuto il fatto che ho cambiato 5 giocatori eppure ho visto la stessa qualità della squadra. Jorginho e Mertens non possono essere considerati dei cambi, m'è piaciuto anche Strinic e anche il dare minuti a ragazzi come Rog e Giaccherini. Sto avendo l'opportunità di vedere in campo tanti ragazzi. Volevo far giocare anche Maggio dall'inizio, ma cambiare tre difensori su quattro era troppo».
«Potevamo stare più vicini alla Juve? Ci sono di sicuro un paio di partite che gridano vendetta. In più ci sono state situazioni come l'infortunio di Milik che dopo un mese che aveva fatto sette reti, poi Albiol che s'è fatto male quando avevamo fuori pure Chiriches e Maksimovic non era al top. Inoltre la Champions dal punto di vista mentale e nervoso è devastante. Però i ragazzi si stanno abituando ad uscirne meglio».
Sulle condizioni di Koulibaly: «Ha preso un brutto colpo, ma non sappiamo ancora l'entità del problema. La sensazione è che non sia nulla di gravissimo».
«Sorteggio Champions? Noi ce la giochiamo sapendo di non avere una grande tradizione e che comunque questa competizione ci dà emozioni. Tanto le squadre sono tutte forti, ma giocheremo tra due mesi quindi non ci pensiamo».