Lunedì è il giorno del primo ricorso riguardo alla vicenda Juve-Napoli. Il giudice sportivo Mastandrea (di nomina FIGC) venne indotto a emettere una sentenza cervellotica, che punì le presunte intenzioni del Napoli con la sconfitta a tavolino e un punto di penalizzazione.
Alla Corte Federale d’Appello il dibattimento comincerà alle 15:30 in videoconferenza, e questo agevola la presenza in collegamento anche del presidente De Laurentiis.
Il Napoli punterà sulla causa di forza maggiore, ossia l'intervento della ASL, che ha impedito la partenza per Torino.
Questo evento di diritto ordinario, prevale sul regolamento sportivo sancito nel Protocollo (che peraltro legittima in modo esplicito la priorità dei provvedimenti delle autorità locali).
Per smontare la tesi di Mastandrea (secondo il quale il Napoli con i suoi comportamenti avrebbe manifestato la volontà di non partire per Torino), l'avvocato azzurro Grassani dovrà dimostrare che le prime due comunicazioni della Asl già imponevano il divieto del viaggio, anche se non lo dichiaravano in modo esplicito. Quella avvenuta domenica mattina quando gli azzurri erano a casa, serviva solo a chiarire meglio - stavolta esplicitamente - il divieto stesso.
Grassani inoltre punterà sul fatto che domenica alle 14.13, il Napoli era ancora in grado di partire per Torino e disputare la partita prevista per le 20.45 (che da regolamento si sarebbe potuta ritardare fino alle 21.15).