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NAPOLI STOICO, 1-0 alla Juve (Insigne su rigore). Stanotte ORGOGLIOSI DI VOI

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L'urlo di Lozano, che spazza via un pallone malgrado un muscolo a pezzi, è il simbolo della partita stoica degli azzurri, che stendono la Juventus con un gol di Insigne nel primo tempo, e poi lo difendono con i denti.
Il destino ha voluto che fosse proprio un rigore del capitano a farci risorgere, quando poche settimane fa proprio un suo rigore sbagliato contro la Juve ci fece scendere nel buio.

Ma è la vittoria di Meret, che va in campo a sorpresa perché si fa male Ospina e finisce facendosi male pure lui. Le prenderà tutte.
E' la partita di Rrhamani, il migliore in campo per quante ne spazza via.
E' la partita di Lozano, ma anche di Bakayoko (presente anche se arruffone) e dei due terzini, che restano sul pezzo per tutti i 96 minuti.
E' la partita di tutti, perché di tutti c'era bisogno per vincere una partita che ci vedeva morti in partenza.

Per quanto costruito, ai punti avrebbe vinto la Juve ma solo per le occasioni del secondo tempo, ma come spirito la vinciamo noi perché la giochiamo cose se fosse l'ultima della vita.

FORMAZIONI UFFICIALI
NAPOLI (4-2-3-1): Meret, Di Lorenzo, Maksimovic, Rrahmani, Mario Rui; Bakayoko, Zielinski; Politano, Insigne, Lozano, Osimhen. All. Gattuso
JUVENTUS (4-4-2): Szczesny, Cuadrado, de Ligt, Chiellini, Danilo; Chiesa, Rabiot, Bentancur, Bernardeschi; Ronaldo, Morata. All. Pirlo

Il periodo scalognato del Napoli si conferma anche nel prepartita, visto che Ospina va ko e deve giocare Meret. Peraltro in panchina Gattuso deve portare i tre baby Zedadka, Costanzo e Cioffi per avere almeno un ricambio per ruolo.

Al Maradona sono di fronte due squadre ultra-offensive, perché se il Napoli manda insieme in campo Insigne, Lozano, Osimhen, Politano e Zielinski, dall'altra parte la Juve (che avrebbe maggiore scelta ma decide di giocarla così) risponde con Chiesa, Bernardeschi, Rabiot, Ronaldo e Morata.
Evidentemente Pirlo contava molto sulla vulnerabilità drammatica della difesa azzurra nell'ultimo periodo, e scatena così l'artiglieria pesante.

La differenza, almeno nel primo tempo, la fa l'atteggiamento. Il Napoli gioca come tutti vorremmo, col sangue agli occhi. La Juve invece è fastidiosamente snob, come se pensasse di farci a polpette.

Il ritmo lento dei bianconeri quando attaccano ci toglie uno dei nostri difetti, ossia quello di sbilanciarci. Abbiamo tutto il tempo di tornare indietro e sistemarci, anche grazie al buon lavoro di disturbo degli attaccanti.
Quando invece recuperiamo palla, cerchiamo di innescare subito Lozano e Politano, che fanno un ottimo lavoro (soprattutto il messicano).

Occasioni comunque poche, perlopiù solo potenziali.
Una inzuccata di Rabiot al 5' (alta), un tiro alto di Bernardeschi dal limite (13', alto) e poi due tiri di Insigne e Politano da posizione decentrata, entrambi fuori misura.

Al 28' episodio clou: su calcio di punizione dalla tre quarti, Chiellini allarga il braccio in faccia a Rrahmani, e dopo il consulto al VAR è calcio di rigore con giallo a Chiellini.
Insigne va dal dischetto portandosi tutti i fantasmi del recente passato, ma di potenza porta avanti il Napoli, 1-0.

Poco dopo folata azzurra, ma tiro di Insigne alto.

La reazione della Juve invece non c'è, e così all'intervallo andiamo avanti noi.
Ma sappiamo bene che avendo pochi cambi (Elmas, Lobotka e Fabian a mezzo servizio), strada facendo sarà sempre più dura, anche perché la Juve della ripresa sarà senza dubbio più arrembante.

Così è infatti: ci schiacciano dietro e premono, mentre noi non riusciamo a uscire anche perché non riusciamo proprio a darla a Lozano, che è l'univa vera arma che abbiamo.

Dopo 2 minuti Ronaldo ci mette paura, tirando fuori di poco dal limite.
Passa un minuto e Ronaldo da mezzo metro tocca tra le braccia di Meret, che è reattivo a bloccarla.
Nel frattempo non c'è più Cuadrado ma Alex Sandro.
Al 50' ancora Ronaldo, punizione dal limite alta.
Al 56' Meret respinge una botta di Chiesa da dentro l'area.
Al 63' la Juve segna, ma in fuorigioco netto.

Gattuso vede la squadra in difficoltà, e si gioca un doppio cambio.
Dentro Fabian ed Elmas, fuori Zielinski e Politano. Passiamo al 4-3-3 con Bakayoko vertice basso.

Alex Sandro (68') con un diagonale da dentro l'area ci mette i brividi.
Al 74' ci prendiamo un contropiede sciocco, ma Meret respinge il tiro di Ronaldo.
Subito dopo esce Osimhen, entra Petagna.

Finiamo in apnea un finale epico.
Al 84' un erroraccio di Insigne consegna una ghiotta occasione a Chiesa, che fa la barba al palo.
Al 85' un cross basso viene arpionato da Morata, che gira a rete da 3 metri ma Meret lo argina.
Si fa male anche l'altro portiere azzurro, che deve stringere i denti e continua a giocare.
Esce anche Insigne, dentro Lobotka (87').
Al 89' Ronaldo salta sulla testa di Rrahami ma non angola, Meret la blocca sulla linea.
Un minuto dopo un colpo di testa di McKennie sbatte sulla faccia di Ronaldo e finisce fuori.
Si fa male anche Lozano, che chiede il cambio ma non ce ne sono più.

Proprio su una sua spazzata con urlo al limite dell'area, scendono i titoli di coda su una vittoria pesantissima.
Per favore ragazzi, facciamo in modo di coltivarla e non buttarla via.


RISULTATI
12.12
Lecce
Pisa
1 - 0
13.12
Torino
Cremonese
1 - 0
13.12
Parma
Lazio
0 - 1
13.12
Atalanta
Cagliari
2 - 1
14.12
Milan
Sassuolo
2 - 2
14.12
Udinese
NAPOLI
1 - 0
14.12
Fiorentina
Verona
1 - 2
14.12
Genoa
Inter
1 - 2
14.12
Bologna
Juventus
0 - 1
15.12
Roma
Como
1 - 0
CLASSIFICA
1
Inter
33
2
Milan
32
3
NAPOLI
31
4
Roma
30
5
Juventus
26
6
Bologna
25
7
Como
24
8
Lazio
22
9
Sassuolo
21
10
Udinese
21
11
Cremonese
20
12
Atalanta
19
13
Torino
17
14
Lecce
16
15
Cagliari
14
16
Genoa
14
17
Parma
14
18
Verona
12
19
Pisa
10
20
Fiorentina
6
PROSSIMO TURNO
14.01
Inter
Lecce
14.01
NAPOLI
Parma
15.01
Verona
Bologna
15.01
Como
Milan
20.12
Juventus
Roma
20.12
Lazio
Cremonese
21.12
Cagliari
Pisa
21.12
Fiorentina
Udinese
21.12
Genoa
Atalanta
21.12
Sassuolo
Torino