Non solo. Non vediamo Insigne innervosirsi, incaponirsi o sbuffare da un sacco di tempo.
Questi dati di fatto devono indurci a una riflessione.
Cosa c'è di diverso quest'anno?
Il pubblico, che non c'è.
Sia chiaro, sia benedetto il pubblico e il tifo azzurro. Però ci siamo detti tante volte che forse il troppo amore verso la squadra finisce per danneggiarla anziché aituarla.
Insigne forse è l'esempio più lampante di tutti, anche perchè sente più di tutti il peso della maglia che indossa.
Cosa vogliamo dire con questo, che è meglio stare senza pubblico? Assolutamente no. Ma che il rapporto tra il pubblico e i giocatori deve cambiare: adesso abbiamo la prova concreta che fischiare i propri giocatori fa solo danni, non li aiuta.
Quando torneremo allo stadio, sarà meglio ricordarcelo, se vogliamo goderci un Insigne così ancora a lungo.