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DE LAURENTIIS: «In bilancio c'è chi guadagna troppo per noi. Forse non basterà venderne uno solo. Insigne? Parleremo dopo Euro2020»

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DE LAURENTIIS: "Bilancio in bilico, forse non basterà vendere un giocatore solo, occorre tagliare chi guadagna troppo. Insigne? Parleremo dopo Euro2020"
Il presidente del Napoli parla in conferenza stampa. "Napoli-Verona è stata una grande delusione. Ho sempre stimato Spalletti, l'ho cercato anche in passato"

Il presidente De Laurentiis torna a parlare del Napoli dopo molti mesi.
Sul calcio e sul Covid.
"La pandemia ci ha colti impreparati, e ha sconvolto tutti i piani, sia per programmare che per gestire la stagione. All'epoca io dissi che non aveva senso fare gli Europei, costringendoci a un superlavoro e un calendario fittissimo, e tutto solo per fare un favore agli istituzionalisti che in definitiva non investono nulla nel mondo del calcio. Per non parlare del mondiale in Qatar, altra cazzata enorme fatta dagli istituzionalisti della FIFA. Loro dovrebbero essere al nostro servizio, invece ci creano problemi. Loro concedono all'Inghilterra, in cambio dell'uscita dei loro club della Superlega, di fare una finale a Wembley con decine di migliaia di spettatori con i contagi in aumento. A me questi istituzionalisti chiesero di andare a giocare in Spagna ma io dissi che una partita non poteva essere più importante della salute della gente. Faccio un appello a Draghi: l'industria del calcio è una fetta importante dell'economia del Paese, e tra poco pubblicheremo i calendari della prossima stagione, ma dal 20 agosto che comincia il campionato chi ci dice come andranno le cose? Allora Draghi, che ha la forza di convincere questi signori, di spingerli a posticipare i campionati in modo che si possa cominciare tutti assieme, ma quando ci saranno le condizioni di sicurezza per farlo. E poi ancora, provi a fare quello che nessuno in 40 anni ha fatto: regolamentare in modo diverso il mondo del calcio italiano. Vorrei tanto che i miei colleghi mi dicessero: Aurelio, hai ragione. Convinciamo 8-10 club a non partire, qualcuno ci seguirà e ci sentirà".

Su Napoli-Verona.
"Rimproverarsi o rimproverare a qualcuno quel che è successo è una strada che non porta a nulla, anche se sarebbe la più facile. Quando rompi qualcosa, i cocci se li riaggiusti si vedono sempre. Nell'ultima partita, che è stata una grande delusione, andai negli spogliatoi per cercare di suonare la grancassa durante l'intervallo. Quando segnò Rrahmani mi ero quasi rilassato, il pareggio è stata una doccia fredda. In quel momento, dopo aver fatto una cavalcata lunghissima dove eravamo stati anche bastonati diverse volte, e poi c'era il precedente del pareggio Cagliari che ci doveva creare attenzione. Ma non ho nulla da recriminare, è stato un campionato falsato".

"A Gattuso non ho nulla da dire. Lui arrivava al campo per primo e se ne andava per ultimo. I suoi giocatori erano allenati con grande intensità. Non posso dare a Gattuso delle colpe perché non è lui che va in campo".

Sulla SuperLega.
"Mai stato favorevole. Anche io dico che occorre risolvere i problemi dell'economia del calcio, ma se ti fai un supercampionato a 12 squadre su invito, non hai risolto niente. Tu i problemi dell'economia del calcio li risolvi se prendi coscienza che la Champions ed Europa League non servono economicamente a nessuno. A Florentino Perez riconosco il merito non di aver ideato la grandissima cretinata della Superlega, ma di aver centrato il motivo per cui voleva crearla. I nostri investimenti sono tali che non possiamo andare avanti con questi fatturati per fare un assist istituzionale a chi crede di governare il calcio invece che svolgere un'operazione straordinaria di segretariato".

"Io farei così: i cinque Paesi più importanti per fatturato sono Francia, Spagna, Inghilterra, Germania e Italia, e allora queste cinque nazioni meriterebbero un campionato europeo a se stante il martedì-mercoledì-giovedì. Ci accede chi entra tra le prime 6, democraticamente. Se sono Udinese, Fiorentina o Verona è giusto che ci vadano, Si fa un campionato da 6x5, ovvero 30 squadre, con 29 partite secche. In questo modo, tra sponsor, stadi e piattaforme, porti a casa dieci miliardi. Non i 3 miliardi di Florentino Perez. Gli altri 25 stati d'Europa, chi arriva primo, fa una competizione a 25. Il primo della competizione a 25 e il primo della competizione dei 5 migliori Paesi, si sfidano in una finalissima."

"Bisogna creare dei campionati omogenei, perché le società di calcio sono SpA che per statuto hanno un fine lucrativo. Per legge non sono più dei club o delle associazioni, sono società per azioni... e allora bisogna prenderne atto e consentire agli industriali che guidano le società di fare il loro lavoro. Senno' che imprenditori saremmo? Se io devo assumermi il rischio di rimetterci soldi, allora devo decidere io che fare."

Su Spalletti.
"Luciano ha sempre avuto la mia stima, prima che tornasse a Roma dopo l'esperienza in Russia mi venne a trovare però mi disse che non si sarebbe potuto liberare per venire a Napoli. Ma l'ho sempre trovato un tecnico adatto per noi, e quando lo abbiamo affrontato non è mia stato facile. Inoltre ha spesso dovuto gestire situazioni molto delicate e se l'è cavata benissimo".

Su Insigne.
"Con Lorenzo non ci siamo proprio visti e non abbiamo parlato di rinnovo perché prima c'era la necessità di finire il campionato, poi sono subentrati gli Europei. Finiti questi impegni ci incontriamo e ci parliamo. Poi sarà quel che sarà".

Incidenza Champions.
"Nel corso del tempo siamo passati da 50 milioni di ingaggio a 60, poi 70, poi 80, poi 100, 150. Dobbiamo sanare questo problema: il Napoli spende cifre che non fattura. Dobbiamo metterci mano perché altrimenti il bilancio diventa complicato, e quindi dobbiamo tagliare le spese eccessive. Ma la situazione è complicata per tutti, ad esempio c'è un club che fattura molto ma molto più di me, che sono due anni che mi paga spiccioli rispetto a quanto mi dovrebbe...
Forse non ci basterà vendere un giocatore solo, ma soprattutto servirà vendere quei giocatori che hanno aumentato a dismisura i salari, che oggi il Napoli non può pagare.
L'errore che ho commesso l'anno scorso è stato di essere troppo ottimista: prima dello scorso campionato avrei dovuto evitare di investire, avrei dovuto congelare tutto e tirare avanti un anno così. Invece mi sono fatto prendere dall'entusiasmo, e mentre io ho tirato fuori i soldi, gli altri dicevano "hai un contratto di altri 5 anni ma non lo possiamo rispettare".

I possibili tagli.
"Bisogna vedere con l'allenatore cosa sostituire e cosa non sostituire. Definito questo, bisogna vedere se il mercato ti consentirà di effettuare le uscite che vorresti, che poi sono il preludio alle entrate. Prima però bisogna parlare con Spalletti, e lo farò venerdì mattina. Vi posso dire che nessuno è incedibile di fronte a proposte appropriate".

Retroscena su Benitez.
"Con lui sono in sintonia e ci sentiamo spesso. La prima volta che parlammo di giocatori, lui mi fece una lista ma io gli dissi: "qua ci vogliono 300 milioni". Lui mi disse aspetta e mi presentò una seconda lista. Io dissi: "mi vergogno, ma anche questa è troppo cara". Lui senza mandarmi a quel Paese, si presentò con una terza lista. Alcuni di quelli che erano sulla lista sono ancora con noi. Su di lui sono state scritte cose inesatte: aveva un secondo anno di contratto ma voleva andare via già dopo un anno per un problema con moglie e bambine, cui è molto legato. Io mi impuntati e il secondo anno è rimasto molto professionalmente. Tra l'altro arrivammo quinti per un errore di Higuain dal rigore!"

La verità su sera di Verona-Napoli e Gattuso.
"Dal momento che tutti gli interlocutori televisivi erano degli ex calciatori che Gattuso conosceva, ho evitato che si potesse speculare e così indissi il silenzio stampa, visto che è mia intenzione andare fino alla fine senza cambiare. Convocai infatti una riunione al Britannique a Napoli, c'era tutta la squadra. Ma vidi Gattuso dolente e con gli occhiali, era il periodo che non stava bene, e così mi sono preoccupato. Poi ho chiamato Spalletti e gli ho chiesto la sua disponibilità se fosse stato necessario, ma poi Gattuso si è ristabilito e non è stato più necessario. Quella sera al Britannique ho detto: "signori, vi potrei pagare in maniera ritardata, invece vi sto pagando anche con una settimana di anticipo lo stipendio di gennaio. Però sappiate che l'allenatore rimane, va rispettato, va seguito e non voglio sentire storie."

Il tweet di addio a Gattuso.
"La separazione da Gattuso era già decisa. Prima di Napoli-Verona, quando ero certo che saremmo andati in Champions, avevo comunque preparato un augurio per Gattuso. Ma dopo aver pareggiato e fallito la Champions, quel messaggio che era molto enfatico non aveva senso, per cui l'ho tagliato in alcune parti e così è nato quel messaggio stringato. Gattuso l'avevo preso per tamponare l'uscita di scena di Carlo Ancelotti. Anche se avesse vinto il campionato, la sua mission si sarebbe conclusa".

Questione maglie ufficiali.
«In America abbiamo tantissimi followers ma nessuno comprava le maglie, allora sai cosa mi sono detto: ci facciamo noi da sponsor tecnico. Tutti i miei collaboratori mi hanno dato del pazzo,. mi dicevano "Adidsas, Puma, Nike, ci mettono 18 mesi prima e tu in così poco tempo vuoi trovare chi le disegna e chi fa la manifattura?" Ma io ho detto: vaffa**ulo, lo faccio. Ieri son stato tutta la giornata in fabbrica a lavorare su questo. Oggi ero con la Cina a telefono per parlarne. Magari ci rimetto dei soldi, ma inizio una nuova realtà. Ci metteremo un po' di tempo, forse potremmo riuscire a presentare le prime due maglie a Castel di Sangro, poco prima che inizi il campionato".

Settore giovanile.
«Fare un buon settore giovanile comporta spese, e noi abbiamo dovuto decidere se fare una squadra da 11esimo posto con un grande settore giovanile, oppure dare priorità al risultato della prima squadra. Quando anni fa eravamo in Serie C, avevamo il vivaio a Castel Volturno, poi decidemmo che non era bello far vedere a 14-15-16enni il calciatore che arrivava con la Ferrari. Diamo una calmata ai ragazzi, e trovammo un posto niente male. Con palestra e piscina, che poi è fallito. Il Comune non me l'ha voluto dare e mi sono spostato al Kennedy, ho provato a comprarlo ma anche lì non tutto era a posto. Allora ho detto: aspettiamo, ci sono altre priorità e siamo andati in Europa ogni anno che siamo stati in serie A. Ma questo costa. Forse questo ha illuso che poi avessimo il fiato per poter fare anche altro come il vivaio.
Poi c'è anche un altro problema: non tutti i genitori vogliono immaginare per i figli una permanenza in Campania. Se gli viene offerta una permanenza nel Lazio, ci vanno. La Roma ieri ci stava soffiando un 14enne".


RISULTATI
26.04
Frosinone
Salernitana
3 - 0
27.04
Lecce
Monza
1 - 1
27.04
Juventus
Milan
0 - 0
27.04
Lazio
Verona
1 - 0
28.04
Inter
Torino
2 - 0
28.04
Bologna
Udinese
1 - 1
28.04
Atalanta
Empoli
2 - 0
28.04
NAPOLI
Roma
2 - 2
28.04
Fiorentina
Sassuolo
5 - 1
29.04
Genoa
Cagliari
3 - 0
CLASSIFICA
1
Inter
89
2
Milan
70
3
Juventus
65
4
Bologna
63
5
Roma
59
6
Atalanta
57
7
Lazio
55
8
Fiorentina
50
9
NAPOLI
50
10
Torino
46
11
Monza
44
12
Genoa
42
13
Lecce
36
14
Cagliari
32
15
Verona
31
16
Frosinone
31
17
Empoli
31
18
Udinese
29
19
Sassuolo
26
20
Salernitana
15
PROSSIMO TURNO
05.05
Milan
Genoa
05.05
Monza
Lazio
05.05
Empoli
Frosinone
05.05
Roma
Juventus
05.05
Verona
Fiorentina
05.05
Torino
Bologna
05.05
Cagliari
Lecce
05.05
Udinese
NAPOLI
05.05
Sassuolo
Inter
05.05
Salernitana
Atalanta