Il modulo 4-2-3-1. "Mi trovo benissimo. Avere al mio fianco un compagno come Anguissa o Lobotka mi dà maggiore libertà . Ogni volta che è possibile, provo ad avvicinarmi all’area rivale per finalizzare la giocata. Sto migliorando in questo aspetto".
Spalletti? "Allenatore speciale. È totalmente ossessionato dal calcio, lo adora, ci pensa 24 ore al giorno. È molto legato ai suoi giocatori, gli piace dialogare, scherzare… Sa gestire il gruppo e siamo tutti a nostro agio con lui. Credo che questo si noti anche in campo, dove abbiamo sempre le idee chiare".
La sfida al Barça? "Per Napoli è una partita storica grazie a Maradona. Diego è un dio per i napoletani, abbiamo sentito il dolore della città dopo la sua morte e vogliamo rendergli onore di fronte alla squadra che lo ha portato in Europa. Poi, devo ammettere che abbiamo il desiderio di toglierci il sassolino dell’ultima sfida in Champions. Il 3-1 del ritorno è stato troppo severo e vogliamo una rivincita. Gli azulgrana sono una grande squadra, con enorme talento, ma arriviamo alla sfida con fiducia. Credo che sarà una gara equilibrata e spero che stavolta il risultato finale sia diverso".
La marcia del Napoli. "Ci hanno frenato gli infortuni, il covid… Con tante assenze e tante gare ravvicinate era tutto complesso, e l’anno scorso, con Gattuso, avemmo lo stesso problema. Siamo riusciti, però, a superare queste difficoltà e siamo ancora lì, nella battaglia".
Scudetto. "Sappiamo che è difficile, ma siamo una grande squadra e possiamo restare lassù fino alla fine, lo dimostrano i numeri. Ho vinto un titolo a Napoli, la Coppa 2020, e ci lasciò un sapore agrodolce per non aver potuto festeggiarla con la nostra gente a causa del covid. Non riesco nemmeno a immaginare cosa accadrebbe se riuscissimo a realizzare il sogno… La città lo merita. Notiamo il suo sostegno non solo allo stadio, che è normale, ma anche nel quotidiano, per strada, ovunque".
Cosa ti piace di più di Napoli? "È che faccio fatica a dirti cosa non mi piace. È una città che ha di tutto: spiagge, posti fantastici, si mangia benissimo, un ottimo clima, e le persone sono molto simili a quelle dell’Andalusia. I giocatori che arrivano in squadra restano incantati, come tutti quelli che mi fanno visita".
Su Koulibaly. "Un leader e una persona buonissima, un pezzo di pane. Tenta sempre di dare una mano a chiunque ne abbia bisogno. Siamo stati felicissimi di vederlo campione d’Africa".
Su Mertens. "Dries ha reso il mio ambientamento più semplice. Siamo sempre insieme, ormai fa parte della mia famiglia… Cos’altro potrei aggiungere?".
Sull'addio di Insigne. "Lorenzo ha vissuto sempre in questo club, però il calcio è così. È stato triste, ma allo stesso tempo siamo felici del fatto che vada a vivere quest’esperienza. Farà bene".
Su Ancelotti. "Arrivai al Napoli soprattutto per lui. Mi cercò, e poter lavorare con un allenatore del suo livello è speciale. Non sapevo che sarebbe tornato a Madrid, ma non mi ha sorpreso e non mi sorprende che stia facendo bene".
Le grandi della Liga si sono interessate più volte al tuo acquisto. Credi che tornerai a giocare nel tuo paese? “Mi lusinga che si parli dell’interesse di queste grandi squadre nei miei confronti, questo è ovvio. Al momento penso solo al Napoli, dove sono felice e mi aspettano grandi sfide. L’idea di tornare a Spagna in futuro c’è sempre: è casa mia…â€