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NAPOLI, pensa a MERET ricordandoti di RAFAEL: il portiere è l'unico ruolo che non ammette scommesse

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Siamo convinti che Alex Meret sia un portiere dalle grandissime qualità. Ma siamo altrettanto convinti che debba andare ad esprimerle altrove, per il bene suo e di quello del Napoli.

Lo diciamo non solo in base a una constatazione statistica (se 3 allenatori su 3 ti mettono indietro nelle gerarchie, qualcosa pure significherà), ma anche in base ai precedenti storici recenti.

Il Napoli infatti ha vissuto una situazione analoga pochi anni fa. Nel 2015, quando il Napoli decise di consegnare i galloni del titolare al giovane e promettentissimo Rafael, raccogliendo l'eredità di Reina.
Quella scelta di puntare sul giovane portiere che fece parte del Santos dei fenomeni (Neymar, Danilo, Alex Sandro, Robinho e Felipe Anderson) si rivelò dannosissima.

Il brasiliano era molto simile a Meret: grandi mezzi e una faccia da bravo ragazzo... ma anche una terrificante insicurezza che lo espose a commettere cavolate a ripetizione. Ma soprattutto, dopo ogni errore piombava in un crollo emotivo che lo esponeva a commettere sbagli anche peggiori nelle partite successive.

Perché portare addosso una maglia pesante ti stressa, e se non hai le spalle larghe la pressione non la reggi.

Quell'anno cominciato da titolare fu per Rafael un disastro, ma riuscì a impreziosirlo con la serata da eroe che visse a Doha, quando diede la Supercoppa agli azzurri con interventi decisivi nella lotteria dei rigori contro la Juve.
Rimarrà nella storia e nei nostri cuori per quella serata. Quando tornerà a Napoli, giustamente gli chiederanno sempre e solo di quella notte meravigliosa.

Ma noi dobbiamo rimarcare anche tutto il resto della stagione, dove Rafael ne combinò diverse. Tanto che alla fine perse spesso il posto a beneficio di Andujar per acclamazione popolare.

Già dopo un paio di mesi da titolare Rafael era nel mirino della critica.
La saga degli errori era cominciata a Bilbao nel playoff che valeva la Champions: un'uscita fuori area sbagliata e fuori tempo in occasione del pari basco.
Ma nel mirino Rafael ci finì soprattutto dopo una prova terrificante contro il Cagliari (3-3 in casa) dove di papere ne fece due.
Pure prima aveva mostrato un certo campionario di insicurezze, specialmente nelle uscite.
La sua immagine venne riabilitata subito dopo Doha, ma poche settimane dopo infilò un trittico horror: cavolata a Verona col Chievo (quando in uscita spedì la palla addosso a Pellissier che segnò), la settimana dopo contro l’Udinese si avventurò in un'uscita svalvolata facendosi beffare a pallonetto da Thereau. Il top lo raggiunse a Palermo, quando riuscì a beccarsi un gol con un tiro da 40 metri.

Cazzate che a lui costarono il posto, a noi costarono punti.
Ne sarebbe bastata qualcuna in meno per centrare la qualificazione in Champions a fine stagione.
Perché, è bene rimarcarlo, quando stai in alto ogni punto può valere una stagione intera. E ogni cazzata può comprometterla.
Il Napoli capì 12 mesi dopo che errore aveva commesso, tanto che venne richiamato Reina.

Fare il primo portiere a Napoli non è cosa da tutti. Ci vogliono spalle larghe e tanta personalità. Rafael non le aveva. Meret ce l'ha?


RISULTATI
26.04
Frosinone
Salernitana
3 - 0
27.04
Lecce
Monza
1 - 1
27.04
Juventus
Milan
0 - 0
27.04
Lazio
Verona
1 - 0
28.04
Inter
Torino
2 - 0
28.04
Bologna
Udinese
1 - 1
28.04
Atalanta
Empoli
2 - 0
28.04
NAPOLI
Roma
2 - 2
28.04
Fiorentina
Sassuolo
5 - 1
29.04
Genoa
Cagliari
-
CLASSIFICA
1
Inter
89
2
Milan
70
3
Juventus
65
4
Bologna
63
5
Roma
59
6
Atalanta
57
7
Lazio
55
8
Fiorentina
50
9
NAPOLI
50
10
Torino
46
11
Monza
44
12
Genoa
39
13
Lecce
36
14
Cagliari
32
15
Verona
31
16
Frosinone
31
17
Empoli
31
18
Udinese
29
19
Sassuolo
26
20
Salernitana
15
PROSSIMO TURNO
05.05
Milan
Genoa
05.05
Monza
Lazio
05.05
Empoli
Frosinone
05.05
Roma
Juventus
05.05
Verona
Fiorentina
05.05
Torino
Bologna
05.05
Cagliari
Lecce
05.05
Udinese
NAPOLI
05.05
Sassuolo
Inter
05.05
Salernitana
Atalanta