Tra le doti di Max Allegri, c'è anche quella di essere un comunicatore subdolo e ruffiano (intese come doti). Un po' vipera.
In conferenza stampa alla vigilia di Napoli-Juve, il tecnico bianconero fa ovviamente il suo gioco, mettendo più volte le mani avanti in modo da scaricare pressione sul Napoli, sperando che domani ci tremino le gambe.
Uno. "Domani è più importante per loro".
Due. "Napoli favorito per lo Scudetto"
Tre. "Partita non decisiva, ma molto importante per loro".
Quattro. "Se hanno fatto 44 punti e perso solo una gara è normale che siano i favoriti del campionato."Â
Cinque. "Loro possono girare a 50 punti" (una gufata bella e buona).
Se non lo sapessimo, stenteremo a credere che parla l'allenatore della seconda in classifica.
Però Allegri è furbetto, apertamente mette le mani avanti per cautelarsi in caso di caduta, ma al tempo stesso manda messaggi più nascosti che sanno di ambizioso.
Eccolo...
"AD OGGI giochiamo in casa della squadra più forte del campionato perchè LO DICE LA CLASSIFICA". Tradotto: anche se la classifica dice che sono primi, non è detto che siano i più forti. Questo vale oggi, ma non è detto che sarà così anche domani.
C'è da scommetterci che avrà detto qualcosa del genere anche ai suoi giocatori.
Anche se sta ben attento a tenere l'asticella bassa: "Il nostro obiettivo finale è arrivare nei primi quattro posti."
Poi punzecchia anche Spalletti.
"Ho grande stima di Luciano, ma è talmente buffo e divertente che poi magari litighiamo come l'anno scorso. Lui è molto molto bravo, affrontarlo è sempre una bella sfida. E' uno dei più bravi ad allenare. Io ho vinto di più? Io non sono un allenatore, faccio questo mestiere per sbaglio".
Riguardo alla formazione, annuncia che non ci sarà Cuadrado (martedì sarà con la squadra e forse c'è già con il Monza) e tiene nascoste le carte su Chiesa (Sta molto meglio e sono contento, deciderò la formazione dopo l'allenamento di oggi").
Mente di sicuro su Kvaratskhelia: "Non abbiamo preparato ancora niente di particolare", e infine incensa l'indagato Agnelli: "Il lavoro che ha fatto in questi 12 anni parla per lui. Lo ringrazio perché mi ha dato la possibilità di allenare la Juventus e di lavorare con lui assieme per tanti anniâ€.