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SIMEONE: «Vorrei NAPOLI a vita. Champions? Sento che pescheremo una spagnola... forse papà»

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L'attaccante Giovanni Simeone è il protagonista di una lunga intervista sul quotidiano La Repubblica.

"Vorrei rimanere a vita a Napoli, ma dipenderà da me essere sempre all’altezza della situazione. Il riscatto mi ha reso felice, questo è il mio posto nel mondo e vincere qui da argentino è stato davvero speciale. Ho sgomitato nel calcio per dieci anni e so come vanno le cose. Mai sedersi".

Sul sorteggio Champions e il rischio derby con l'Atletico Madrid: "Non mi è ancora mai successo di sfidare il Cholo, chissà. Mi sento che una squadra spagnola ci toccherà, forse davvero l’Atletico Madrid di mio padre. Nel caso farò il massimo per batterlo, però: di questo sono certo".

Il Napoli in Champions: "È una competizione durissima e va preparata senza porsi un traguardo di partenza, secondo me, ma affrontando ogni partita come se fosse una finale. Nella scorsa stagione abbiamo ragionato così e il Napoli è arrivato ai quarti di finale. Ci avviciniamo di nuovo alla Champions con ambizione e allo stesso tempo con rispetto".

In Serie A: "Saremo noi questa volta la squadra da battere per tutti, dopo aver vinto lo scudetto. Per il Napoli sarà un campionato ancora più difficile e bisogna dare il massimo, in ogni partita. Abbiamo ancora fame, però. Tanta".

Ambizioni: "Devo farmi trovare sempre pronto, aspettando che ci sia bisogno di me, come è successo nella stagione scorsa in campionato e in Champions League. Non mi sento sminuito da gregario, ognuno di noi ha il suo ruolo decisivo, nel gruppo".

Il rapporto con il padre: "Essere figlio d'arte come ha impattato sulla sua carriera da calciatore? Simeone ne parla molto serenamente: "Nel calcio ho sempre fatto da me, ma chi sono diventato nella vita lo devo soprattutto ai miei genitori. Mio papà, il Cholo, mi ha insegnato che davanti alle difficoltà non si molla mai. Da mia madre ho imparato invece l’importanza della meditazione, a cui dedico del tempo ogni giorno. Mi rende più forte".

Il soprannome Cholito: "Ormai ho la mia identità e dopo dieci anni di carriera da professionista sono felice di essere soprannominato il Cholito , anche se non è stato facile uscire dall’ombra di un papà campione e soprattutto all’inizio mi sentivo sempre sotto esame: molto di più dei miei coetanei. Poi però l’ho accettato e sono andato avanti senza altri condizionamenti, nel bene e nel male: è da un bel po’ che ho fatto pace con l’etichetta di figlio d’arte. Alla Fiorentina ero compagno di Fede (Chiesa ndr) e abbiamo confrontato le nostre esperienze: abbastanza simili. È bello quando i sacrifici sono ripagati, nel mio caso con lo scudetto a Napoli".

Il tatuaggio Champions: "Ma ho sempre creduto in me stesso e sapevo di poter arrivare a questi livelli. A 13 anni ho chiesto ai miei genitori il permesso per tatuarmi il simbolo della Champions League sull’avambraccio, come lo aveva all’epoca Eto’o. Nella scorsa stagione l’ho giocata e ho anche fatto gol, contro il Liverpool. È un altro cerchio della mia vita che s’è chiuso".



RISULTATI
01.11
Udinese
Atalanta
1 - 0
01.11
NAPOLI
Como
0 - 0
01.11
Cremonese
Juventus
1 - 2
02.11
Verona
Inter
1 - 2
02.11
Torino
Pisa
2 - 2
02.11
Fiorentina
Lecce
0 - 1
02.11
Parma
Bologna
1 - 3
02.11
Milan
Roma
1 - 0
03.11
Sassuolo
Genoa
1 - 2
03.11
Lazio
Cagliari
2 - 0
CLASSIFICA
1
NAPOLI
22
2
Inter
21
3
Milan
21
4
Roma
21
5
Bologna
18
6
Juventus
18
7
Como
17
8
Lazio
15
9
Udinese
15
10
Cremonese
14
11
Atalanta
13
12
Sassuolo
13
13
Torino
13
14
Cagliari
9
15
Lecce
9
16
Parma
7
17
Pisa
6
18
Genoa
6
19
Verona
5
20
Fiorentina
4
PROSSIMO TURNO
07.11
Pisa
Cremonese
08.11
Juventus
Torino
08.11
Como
Cagliari
08.11
Parma
Milan
08.11
Lecce
Verona
09.11
Roma
Udinese
09.11
Inter
Lazio
09.11
Genoa
Fiorentina
09.11
Bologna
NAPOLI
09.11
Atalanta
Sassuolo