L'attaccante azzurro Romelu Lukaku ha rilasciato un'intervista al Corriere dello Sport. Ecco alcuni stralci.
«È stimolante essere qui a Napoli, dove tutto ti riporta alla squadra, alla passione. Il magazziniere tifa Napoli, il cuoco e gli impiegati anche. L’energia che la gente trasmette è incredibile».
"Fisicamente sto meglio di quando ero all'Inter: sapete oggi quanto peso? Sono meglio di allora. All’Inter ero centouno chili, qui a Napoli novantanove. Ma il mio peso forma è centodue. Novantanove, e non so perché».
Duello scudetto contro Lautaro. «E con l’Atalanta e la Juve, che è a meno sei»
Le turbolenze di mercato.
«Quando un club dice non ti voglio più, decide quando e spesso anche dove finirai. Ma se sei tu a volertene andare, e per ragioni serie, non hai la possibilità di farlo. Ti portano all’ultimo, ti sfiniscono. Le società hanno rapporti con la stampa e ci vuole poco per mettere in difficoltà il giocatore, per far passare l’immagine sbagliata. Credimi, ho visto cose che mai avrei pensato di vedere. Un giorno vorrei chiarire tutti questi aspetti ai più giovani, spiegando chi lavora per loro e chi contro».
«Al Chelsea ero fuori del progetto assieme ad Aubameyang e Ziyech. Ci facevano cambiare nello spogliatoio delle giovanili. Aspettavamo per settimane, rinunciando a numerose opzioni. L’estate scorsa sapevo che sarei venuto a Napoli».
Conte.
"Prima di conoscerlo, odiavo giocare spalle alla porta. Al Chelsea mi disse in modo chiaro che se non avessi migliorato questo aspetto, non potevo giocare con lui. Zero alternative. Lo devo ringraziare perché quello che era il mio punto debole si è trasformato in una qualità. E non credo che giocare in quel modo ti toglie tanti gol, perché la strada giusta per arrivare in porta si trova sempre. Io cerco sempre di essere dominante, se sono dominante il gol lo faccio e comunque aiuto i compagni negli inserimenti".