Il Napoli si avvicina ulteriormente allo Scudetto. Vinciamo a Lecce 0-1 con una punizione di Raspadori, poi progressivamente ci infiliamo in una guerra dei nervi dalla quale usciamo con 3 punti in tasca. Il quarto clean sheet consecutivo ci consegna l'intero bottino, e chissenefotte dell'estetica se arrivano i punti.
Adesso la palla passa all'Inter, che si trova a -6 e gioca tra poco col Verona.
Lecce (4-3-3): Falcone; Guilbert, Gaspar, Baschirotto, Gallo; Coulibaly, Kaba, Pierret; Karlson, Krstovic, Pierotti
Fruchtl, Samooja, Berisha, Morente, Rafia, Ndri Konan, Sansone, Helgason,, De Melo, Ramadani, Banda, Coelho Oliveira, Sala
Napoli (4-4-2): Meret, Di Lorenzo, Rrrahmani, Olivera, Spinazzola, Politano, Lobotka, Anguissa, McTominay, Raspadori, Lukaku.
A disp: Contini, Scuffet, Gilmour, Okafor, Billing, Marin, Simeone, Ngonge, Hasa, Mazzocchi
LA CRONACA:
Le assenze di Buongiorno e Jesus spingono Olivera in campo nel ruolo inedito (qui a Napoli) di centrale sinistro, cosa che fa abitualmente nell'Uruguay. Cambia anche il modulo, che diventa un 4-4-2 molto fluido perché Spinazzola fa il terzino a tutta fascia, mentre McTominey agisce quasi sempre da mezzala.
Sorpresa invece nell'undici scelto da Giampaolo, che passa al 4-3-3 e inserisce Kaba al posto di Helgason. Rientra l'insidioso Krstovic dopo il turno di squalifica.
La partita è stata anticipata da un momento toccante, in ricordo del fisioterapista giallorosso Graziano Fiorita, scomparso per un infarto fulminante una settimana fa.
Sugli spalti del Via del Mare - senza cori ne' striscioni - c'è molto risentimento verso la Lega per aver costretto la squadra a giocare ugualmente a Bergamo. Per questo in avvio c'è un fitto lancio di oggetti e anche fumogeni, tanto che Massa dopo 5 minuti dovrà anche sospendere temporaneamente la partita.
Per quanto riguarda le faccende di campo, tutto sembrava mettersi subito benissimo per gli azzurri, come accaduto col Torino. Dopo appena 70 secondi Politano rientra e calcia, sulla traiettoria c'è Lukaku, che devia e coglie controtempo Falcone. Sembra un gol buono e tutti festeggiano, ma invece il VAR coglie un fuorigioco millimetrico e fa annullare.
Il Napoli tiene il pallino del gioco, mentre il Lecce sembra (comprensibilmente) mentalmente svuotato. Tuttavia al 19' c'è un contropiede leccese, con gli azzurri un po' distratti su Krstovic che si trova al limite da solo, calcia di prima ma spedisce alto.
Ma il gioco è sempre in mano agli azzurri, che si trovano di fronte a un bunker.
Al 21' azione prolungata e cross basso che viene respinto da Falcone, la palla arriva a Raspadori che però svirgola da 4 metri.
Passa un minuto e proprio Raspadori si guadagna una punizione dal limite, che calcia lui stesso mandandola nell'angolino, 0-1.
Raggiunto il vantaggio, il Napoli rallenta il ritmo e far girare palla. Tutto fila via liscio fino al 37', quando un episodio accende improvvisamente i padroni di casa. Calcio d'angolo battuto sul primo palo, Gaspar anticipa tutti e scheggia la TRAVERSA, la palla sbatte sul petto di Spinazzola costringendo anche una review in sala VAR, che però assolve il terzino azzurro.
Per qualche minuto finiamo sotto pressione, anche se al 44' andiamo vicinissimi al raddoppio: Anguissa e McTominey costruiscono un recupero palla alto, lo scozzese manda Raspadori in porta, l'italiano tira fuori ma nello slancio Gaspar lo falcia. Episodio molto al limite, ma giudicato comunque buono in sala VAR.
Il tempo si chiude con una grande paura per Lobotka, la cui caviglia resta sotto il corpo di Karlson durante un contrasto di gioco. Le immagini fanno un po' paura, ma lo slovacco dopo un paio di minuti rientra in campo.
In avvio di ripresa secondo gol annullato al Napoli, stavolta a Olivera. L'uruguaiano insacca su angolo, ma Falcone era stato messo ko da una spinta evidente di McTominey.
Al 51' da un errore di Lukaku nasce una ripartenza del Lecce, la sfera arriva a Helgason che spara dal limite, Lobotka ci mette un piede e costringe Meret ad alzare la palla che si era diretta sotto la traversa.
Nella circostanza, lo slovacco alza definitivamente bandiera bianca. Entra Gilmour.
Al 56' azione caotica: il Lecce perde tre volte palla sulla sua trequarti, l'ultima volta la sfera finisce sui piedi di Raspadori in area, tiro immediato ma palla deviata da un difensore in angolo.
La partita resta equilibrata (e molto brutta) perché noi siamo imprecisi e non riusciamo mai a trovare ne' Raspadori ne' Lukaku. Succede solo una volta al 64', quando Di Lorenzo di tacco imbuca per il belga, che arriva davanti a Falcone e gli spara addosso. Gli viene comunque segnalato offside, che probabilmente c'era.
Al 67' Helgason, con una punizione da 35 metri, per poco non sorprende Meret. La palla sfila via di poco a lato.
Alla mezz'ora si ripete il copione del primo tempo, con il Lecce che si accende e noi che soffriamo.
Conte allora cambia: fuori Raspadori, dentro Billing. Passiamo al 4-5-1.
Restiamo schiacciati dietro a difesa del fortino. Ma non deve esserci vergogna.
Torniamo al tiro solo all'86', quando Politano prova una voleé da fuori area, abbondantemente a lato.
Subito dopo cambio: Ngonge e Simeone per Politano e Lukaku.
Quando vengono segnalati i 6 minuti di recupero, partono le imprecazioni... ma dopo 360 secondi parte la gioia.