Il tecnico Antonio Conte ha parlato in conferenza stampa in vista della sfida in casa del Parma, domani alle 20:45.
"Non è una partita come le altre, perché non siamo in una situazione normale... visto che abbiamo la fortuna di giocarci qualcosa di importante. E' un obiettivo che non era nelle nostre menti quando abbiamo cominciato. Però il nostro obiettivo principale è raggiunto, tornare in Champions League, e non era facile visto che avremmo dovuto togliere un posto a chi ci aveva distanziato di 15 punti minimo l'anno scroso.. se poi guardiamo all'Inter, di punti ce ne aveva dati 41. L'altro obiettivo era dare fastidio e l'abbiamo raggiunto, rimane da vedere quanto fastidio vogliamo dare fino alla fine. E' chiaro che pressione e stress ci sono, ma ce li siamo meritati.... quando ti giochi qualcosa non puoi dire che è tutto normale, solo chi non si è mai giocato niente può pensare che non ci sia coinvolgimento emotivo e passionale".
Preoccupazione? "Non la chiamo preoccupazione... è più che altro il fatto che in campo c'è sempre l'incognito e l'imponderabile... ti puoi preparare al meglio ma poi però c'è l'imponderabilità della situazione... come il calciatore del Genoa che intercetta la palla e si sgancia senza motivo, va in area e segna di testa. Quella situazione era parte dell'incognita. Poi c'è incognita positiva e negativa, ci auguriamo che qualcosa possa girarci a favore".
Il pari col Genoa. "Sicuramente ci ha dato fastidio, perché la partita era stata dominata in lungo ed in largo, il Genoa è entrato otto volte in area di rigore, ma ho visto commenti sulla partita che mi hanno lasciato perplesso. Ci sono partite in cui può accadere qualcosa di inatteso... è accaduto al City col Southampton retrocesso non so da quanto, è finita 0-0 e questo mette a rischio la Champions. Il calcio non è matematica, c'è l'imponderabile. Noi dobbiamo essere bravi ad indirizzare le situazioni dalla nostra parte. Inevitabile che una vittoria colGenoa ci avrebbe detto tanto, ma ormai è passato ed il presente si chiama Parma da affrontare con tutte le nostre forze e la voglia, affronteremo una squadra in saluta che si gioca la salvezza e che ha fermato l'Inter e battuto la Juventus"
Su McTominay. "Ha avuto qualche problemino, più di uno li ha avuti. Troveremo una soluzione a prescindere, il gruppo è formato da ragazzi che hanno superato difficoltà importanti durante la stagione e cercheremo di trovare la migliore soluzione"
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Su Neres. "Col Genoa è entrato per otto-dieci minuti perchè quella era la sua autonomia. Questa settimana ha fatto sempre lavoro in gruppo, l'autonomia è aumentata ma viene da 50 giorni di inattività e non può essere uno pronto per giocare dall'inizio".
Il Parma. "Lottano per salvarsi e quando hai un obiettivo tiri fuori le unghie, ti si allungano i denti e troveremo una squadra combattiva per fare risultato per salvarsi".
Sensazioni. "Iragazzi sanno che giocano per un obiettivo non preventivabile, è differente dai grandi club per i quali uno scudetto in più o in meno non cambia la vita. Per una piazza come Napoli sarebbe storico, due anni fa non lo si vinceva da 30 anni e da Maradona. Si sa la differenza, si sa che tipo di differenza c'è nel vivere queste situazioni. Chi è abituato vive più serenamente tutto l'ambiente, chi non lo vive spesso è tutto l'ambiente che diventa molto ansioso, carico di tensione e dovremmo cercare di tenere nel giusto peso. I ragazzi lo sanno, sanno cosa significa vincere qui, l'abbiamo visto tutti, io per primo, cos'è successo due anni fa. Non voglio andare a quelli di Maradona, non erano nati, ma sappiamo cosa rappresenta, devi eventi che non avvengono spesso e se hai la bravura di farne parte e la fortuna significa restare nella storia anche della città".
La pressione su Conte. "Sento grande responsabilità, fin troppa. C'è un peso bello importante da portare ma penso di avere spalle larghe per gestire di situazioni. Però non posso negare che ho un bel carico, roba che magari in altre piazze non hai perché sono abituati a vivere queste situazioni. A noi ad inizio anno ci era stata chiesta una bella torta e noi l'abbiamo fatto e presentata con 4 giornate d'anticipo... andare in Champions per il club e per tutti è vita. Essere tra le prime due a partecipare alla Supercoppa, aver rivalorizzato la rosa che l'anno scorso aveva perso tanto, aver creato euforia ed entusiasmo, tutti sold-out ad ogni partita in casa. La torta l'abbiamo preparata, è bella, adesso c'è da mettere la ciliegina e sembra una cosa piccolina, ma poi rappresenta la storia, essere ricordati per sempre a Napoli. Abbiamo tutti voglia di fare qualcosa di straordinario, sapendo che abbiamo già fatto tanto tanto tanto. L'ho detto a loro, lo dico a voi, dobbiamo avere l'ambizione di essere ricordati. A Napoli si è ricordati se imprimiamo i nomi e cognomi in una vittoria".
La contemporaneità con Inter-Lazio. "Gli aggiornamenti li avremo, ma il risultato non potrà condizionare una o l'altra squadra, in certe situazioni non si può speculare ma pensare a fare il tuo, possibilmente a vincere sapendo che ci saranno difficoltà. Dobbiamo pensare a noi".