Il giorno dopo il trionfo Scudetto, Aurelio De Laurentiis festeggia il suo compleanno parlando a Radio CRC.
"Stamattina ho ricevuto il primo regalo per il mio compleanno da mia figlia Valentina... mi ha regalato una maglia con la scritta "campioni". Andrò ad Ischia con questa maglia".
“Mi sono tolto l'insegna di Cavaliere del Lavoro per mettere quella con il "4". Dobbiamo cavalcare quest’onda di una Napoli vincente. Dobbiamo riprenderci il ruolo nel mondo come città, come filosofia di essere napoletani. Napoli è stata Capitale già nel ‘700. Noi dobbiamo imporre uno stile napoletano".
"Io non sono sazio di vittorie. In 40 anni e con 400 film senza avere insuccessi non sono sazio. Sono sempre affamato. Non posso promettere la Champions perché non sono un venditore di tappeti, non vendo polvere a nessuno. Però il Napoli c’è, è forte e crescerà sempre di più.
"Conte? Non sfruculiate il pasticciotto. State sereni, Conte è un grandissimo allenatore ed un uomo straordinario, che mi meraviglia sempre di più. Questa mattina andrà probabilmente a fare una preghiera per il piccolo Daniele e questo mi ha riempito di gioia. Non mettiamo carne a cuocere: ha un contratto di tre anni. Martedì andremo dal Papa, non ho voluto dirlo prima ai ragazzi".
La festa. "Va fatto un plauso al nostro prefetto che è stato capace, sotto la mia spinta forse anche troppo ossessiva, di organizzare tutto. E’ arrivato ad oltre 50 maxischermo dislocati per dare la possibilità a tutti i napoletani di assistere a questo. Quando vinci in una dimensione di onestà e compostezza fa bene anche al calcio italiano".
La desta di lunedì. "Era stata una richiesta già dal precedente scudetto. Il bus scoperto lo abbiamo fatto varie volte con la promozione in A e la Coppa Italia rimanendo bloccati in città. Questo bus scoperto è la cosa che appassiona di più i tifosi napoletani. Gioire è bello, ma dobbiamo divertirci in totale sicurezza, la salute è la maggiore ricchezza e va preservata sempre".
"Ora abbiamo due tasselli da mettere a posto che stadio e centro sportivo, porteranno via investimenti e fatica. Dobbiamo cominciare a settembre per il centro sportivo perché dobbiamo lasciare Coppola il quale ci ha ospitato e continuerà farlo fino a quando non troveremo terreni. Non è facile trovare terreni, i problemi la gente non sei i pone. Pensano sia facile fare un centro sportivo. Quando tu devi mettere 18 squadre insieme, anche con minorenni, devi preoccuparti di come portarli a questo nuovo centro sportivo".
"L’ammodernamento del Maradona è una speranza, c’è un problema fondamentale… Se vogliamo competere con i club più importanti del mondo non possiamo avere spalti così distanti dal terreno di gioco. I tifosi potrebbero diventare così il 20esimo uomo in campo. In questo momento sto studiando i costi per la riattivazione terzo anello, sto studiando un progetto per mettere 45 salottini nel terzo anello in più altri 25 in zona dirigibile. Poi devi lottare anche con le istituzioni…il dirigibile era la mia postazione ma le istituzioni mi dicono che lì serve per sicurezza durante l’evento per i tifosi".
"Mi trovo molto spesso in difficoltà, mi trovo a discutere con dei bravi DG o Amministratori che non sono però proprietari dei club. Se ci unissimo tutti i proprietari, le cose cambierebbero. Se il calcio è sempre indebitato vuol dire che qualcosa non va nelle istituzioni. Bisogna fare sedere Infantino, Ceferin e Gravina per capire cosa non va e cambiare tutto. Ho elencato ad Abodi cosa non va, alla fine ti viene la nausea perché sembra tutto impossibile e debba restare lì fermo ed il Governo non capisce che ci sono 30milioni di italiani che meritano rispetto ed il rispetto passa dalla modernizzazione di tutto".