L'attaccante del Napoli, Giacomo Raspadori, ha parlato a RAI Sport durante Diretta Azzurra.
“Gli Scudetti col Napoli sono stati traguardi storici... hanno dato emozioni fantastiche. Dire qual è stato il migliore è difficile, perché il primo è stato al mio primo anno a Napoli mentre questo è arrivato con più difficoltà e sofferenza. Forse abbiamo raggiunto il picco di gioia in una città che vive di calcio. Sono state due annate fantastiche, non mi sentirei di mettere una davanti all’altra ma sono orgoglioso e privilegiato per aver vissuto queste vittorie".
Effetto entusiasmo. "Noi del Napoli dobbiamo trasmetterlo, ma i ragazzi dell’Inter sono grandi calciatori e grandissime persone, io sono più piccolo di loro e da loro imparo, l’entusiasmo l’hanno sempre portato. Chiaro che la finale di Champions può segnare, ma sono grandi uomini e sanno trasmettere agli altri quanto sia importante la Nazionale e queste due partite".
Kean o Lucca come Lukaku. "Da seconda punta, per caratteristiche mie, può portare vantaggi a me e all’altro calciatore. Quest’anno Lucca, Retegui e Kean hanno fatto bene, sarà il mister a decidere la soluzione migliore ma per caratteristiche mie, vista anche l’annata con Lukaku, penso di potermi esprimere bene e fare ottime cose".
Su Spalletti. "E' fondamentale sapere di essere stimati dal proprio allenatore, io tante volte sono venuto anche in momenti senza minuti nel club, poteva essere difficile ma lui mi ha sempre dimostrato stima e fiducia, cerco ogni volta di ripagarla e anche senza occasione provo a trasmettere la mia energia positiva".
Pronto all'uso. "L’etichetta di giocatore che gioca meno minuti e che si fa trovare sempre pronto? Sono molto ambizioso, riconosco di essere stato importante in determinanti momenti anche senza continuità: so il lavoro che c’è dietro, mi piacerebbe in questo breve futuro avere più continuità in campo, per un calciatore avere modo di non dover fare dentro-fuori ti può portare ad essere più efficace. So quanto sono fortunato e provo a sfruttare ogni momento che mi viene dato".
La Norvegia. "Nel 2014 avevo 14 anni per l’ultimo mondiale, ci sono bambini di 10 anni che non l’hanno mai vista: è una responsabilità che avvertiamo, ci metteremo l’anima per tornarci. Dobbiamo affrontare la Norvegia come abbiamo fatto il secondo tempo di Germania-Italia, tenendo presente anche gli errori del primo tempo. Gli infortuni in difesa? Sappiamo che l’attacco è il loro punto forte, ma siamo felici di lavorare di squadra con i giocatori a disposizione per fare una grande partite".