Siamo giunti a venerdì 11 luglio, e il pessimismo che vi stiamo manifestando da tempo è ancora intatto. Mentre si discute di ogni possibile scenario o cambiamento riguardo all'affare Osimhen, noi continuiamo a guardare all'unica cosa che conta: la garanzia del pagamento. Il resto sono chiacchiere.
Il Napoli praticamente ha chiesto solo una garanzia, e non è arrivata ancora.
E se non è arrivata ancora, è improbabile che arriverà nelle prossime 48 ore, visto che le banche saranno chiuse.
Il Galatasaray ha provato a incasinare in ogni modo le carte in tavola: ha proposto 5 rate, poi ne ha proposte 2, ha chiesto lo sconto poi ha proposto l'intero importo della clausola, poi ha proposto 70 milioni dandone una bella fetta subito. Hanno montato e smontato ogni cosa di questo affare, ma questo valzer serve soltanto a una cosa: distogliere l'attenzione dalla cosa più importante: che garanzia mi dai che mi paghi? Ad ora, zero.
E senza quelle, il Napoli non gli fa vedere Osimhen manco con il binocolo.
Man mano che passano i giorni, diventa difficile immaginare che queste garanzie possano comparire magicamente. Anche perché - è bene ricordarlo - il Galatasaray è uno dei club che sono "protetti" dal presidente/sultano Erdogan, e se non c'è una banca turca disponibile a far da garante, vuol dire che il club non sta messo proprio bene.
A questo punto l'unica cosa che potrebbe svoltare la faccenda è che il Galatasaray trovi un pool di sponsor che metta soldini cash. Ma magari per farlo, chiederanno garanzie...