De Bruyne: "Ecco perché ho scelto Napoli! Quando ho visto la 10 in allenamento non ci credevo. Ecco cosa mi hanno detto Lukaku e Mertens. Quando Manna è venuto a parlarmi..." | VIDEO
Kevin De Bruyne ha parlato in conferenza stampa a Dimaro. Ecco le parole del campione belga:
"Ho scelto Napoli perché penso che sia un bel posto in cui vivere, poi perché come competività è il posto migliore per me visto che sono campioni in carica e l'anno scorso hanno mostrato bene le loro qualità, e poi perché il programma che mi ha rpesentato Manna in Inghilterra mi entusiasma. Certo, cambia sicuramente il clima rispetto all'Inghilterra (ride ndr.), a Napoli c'è sempre il sole ed è una cosa molto diversa da come sono abituato. Napoli era la scelta migliore per me".
L'idea della Serie A: "Ci sono tante squadre di qualità, noi vogliamo essere competitivi su tutti i fronti. Adesso devo cercare di adattarmi al meglio, rispetto al City cambia parecchio il modo di giocare. E' una nuova esperienza per me, sarà un'esperienza di alto livello. Per il momento sono ancora molto tranquillo, ho tempo per adattarmi".
Dal City al Napoli. "Ho giocato in Premier per tanti anni, avendo finito il ciclo con il City era giusto affrontare una sfida diversa, lasciando l'Inghilterra. Sarò un giocatore del City a vita dentro di me, ma cercavo una nuova avventura. Questo progetto mi dà l'opportunità di giocare ad alti livelli in Italia e in Europa. La società dopo lo Scudetto sta investendo tanto, gettando anche le basi per il futuro. Non sono così giovane forse, ma spero di dare il mio contributo alla squadra e sicuramente imparerò anche io dai miei nuovi compagni. Non ho avuto tanta possibilità di vedere la Serie A in passato ma ora sono entusiasta".
Lukaku. "Prima di firmare l'ho sentito... sia lui che Mertens. Volevo le loro opinioni in merito alla città, all'ambiente per poi scegliere insieme alla mia famiglia. Romelu è stato molto contento quando ha saputo che sarei venuto, lo conosco da quando abbiamo 13 anni e abbiamo anche convissuto a Londra quando giocavamo nel Chelsea. Ma ripeto che questa è stata una mia decisione al 100%".
La numero 10 in allenamento. "Sono rimasto sorpreso. E' un grande onore per me ricevere un gesto del genere da parte della squadra e della società. Non penso che però questa scelta mi dia altra pressione sulle spalle, il Napoli è una squadra che già ha tanta pressione di per se. Maradona è una leggenda e ha fatto la storia al Napoli. Sono grato e orgoglioso di essere qui".
Su Conte: "Non ci ho parlato molto, abbiamo fatto un paio di sedute in campo in cui ci siamo parlati. Però lo conosco perché ha allenato Chelsea e Tottenham. All'epoca giocava con la difesa a 3 quindi era diverso dal nostro modulo attuale. Il fatto che un allenatore di questo calibro sia voluto restare a Napoli è un buon segno, è tra i migliori allenatori negli ultimi 10 anni, le prestazioni delle sue squadre parlano chiaro. Credo di poter imparare tanto sotto la guida di Conte. In questo momento sto cercando di capire un po' come funziona tutto nella squadra e come lavora lo staff. Tra 5-6 settimane credo che sarò pronto".
Ancora su Conte. "Ogni allenatore ha il proprio stile. Quelli più bravi sono sempre fenomenali dal punto di vista tattico... poi sono un po' matti come lo sono i giocatori. Io sono qui per aiutare la squadra, non penso che la squadra sarà costruita attorno a me. Posso contribuire con la mia esperienza sicuramente, avendo vissuto un altro campionato e altre esperienze. Altri giocatori resteranno più a lungo rispetto a me per questioni di età, ma servirà l'aiuto di tutti".
Il ruolo. "La posizione in campo si studia prima della partita, perché dipende anche dagli avversari e dalle varie situazioni che si sviluppano durante la partita. E' tutto in movimento, non c'è una posizione precisa per me".
Una parola in napoletano? "Non l'ho ancora imparata, ma riesco a capire qualcosa di italiano già. Riesco a dire qualche parola anche, non sono pronto per concedere interviste in italiano ma sono pronto a prendere lezioni di italiano e anche con mia moglie. Penso sia importante saper parlare la lingua della città in cui siamo. Datemi un po' di tempo però (ride ndr.)".
Lui, Mertens e la città. "Dries è una persona più estroversa, io sono più introverso e passo tanto tempo con la famiglia, però sicuramente capiterà che uscirò la sera per mangiare fuori o fare una passeggiata. Sicuro sarà molto diverso rispetto a Manchester, ma sta a me adattarmi a questa situazione. 9 anni fa ero con Dries a Napoli e feci un giro per la città e vidi come i tifosi trattavano Dries. L'amore che prova questo popolo per la squadra e l'entusiasmo e la passione sono ammirevoli. A volte forse è un po' eccessivo per chi non è abituato, ma si tratta solo di affetto e amore. Finchè c'è amore va bene così".