Alla vigilia di Napoli-Eintracht hanno parlato mister Conte e Matteo Politano. Ecco le parole del tecnico:
Attaccanti che segnano poco. "Nel calcio moderno non c'è una sola fase, ci sono due fasi soprattutto per quel tipo di ruolo. Si attacca in undici e si difende in undici. Prima di queste due partite dicevamo non eravamo solidi in difesa, ora dopo due clean sheet parliamo dell'attacco. Voi state sempre a vedere il bicchiere mezzo vuoto... poi però io guardo la classifica e vedo chi c'è in testa: il Napoli. E ci stiamo pur avendo rinunciato a Lukaku, poi a Buongiorno, a Rrahmani, a Lobotka, adesso a De Bruyne... Abbiamo sopperito a tutto, poi vediamo la classifica e siamo primi: come abbiamo fatto? Ve le fate queste domande? Se stiamo lassù qualcuno ha pure dovuto segnare qualche gol... Anguissa ne ha fatti 3 in più dell'anno scorso? e allora mettete Anguissa come attaccante e stiamo apposto".
Soluzioni. "Contro l'Inter abbiamo trovato una alternativa importante mettendo Neres al posto di Lucca per sfruttarne la velocità. Con il Como abbiamo affiancato Neres ad Hojlund per poi tornare al 4-3-3. Possiamo fare diverse cose. Domani c'è una partita che può farci rimettere in sesto la classifica in Champions, ma l'Eintracht è forte".
Un giorno solo per preparare la partita. "Lo faremo come contro lo Sporting, quando abbiamo giocato senza difesa titolare e abbiamo vinto. Perchè poi ci si dimentica tutto quando si vince, rimane il risultato e non le difficoltà. Domani è un'altra gara, cerchiamo di metabolizzare il discorso dei tre giorni perchè è inevitabile che delle difficoltà le incontri. I giocatori si infortunano di più per via del sovrautilizzo, ci sono dei ruoli che se capitano infortuni siamo costretti a super-impiegare altri i calciatori, ed il rischio che si facciamo male anche loro aumenta ancora. Ci si allena zero, oggi prepareremo la partita e dopo l'Eintracht faremo recupero in vista del Bologna. Bisogna metabolizzare e cercare più certezze possibili".
A difesa della squadra. "Sappiamo le difficoltà che stiamo attraversando. Io difendo la squadra, e anche il popolo napoletano deve essere compatto con la squadra, tapparsi le orecchie e non ascoltare quello che si diceva prima dell'inizio del campionato e quello che si dice adesso. Il tifoso del Napoli è un sognatore, non ci vuole niente per fargli immaginare qualsiasi cosa o per deprimerlo. Siamo noi a voler bene al Napoli, gli altri lo fanno per interesse. L'annata sarà molto difficile... lo sto dicendo dall'inizio. Domani se riusciamo a vincere andiamo a sei punti, altrimenti saranno gli altri ad essere stati più bravi. Ma il gruppo sarà sempre compatto e forte, il popolo napoletano ci stia vicino e non vada dietro a chi ha interesse nel creare problematiche".
Serie A e Bundesliga. "In questo momento un campionato fuori portata è la Premier League per tanti motivi. A livello tecnico con la Germania siamo pari, ma loro hanno un bel vantaggio perché ci sono meno squadre e minore stress psicofisico. Questo è un vantaggio. A Natale si riposano e poi riprendono, noi no. Poi c'è il Bayern Monaco che fa una corsa a parte".
Su Lobotka. "Lobotka ha fatto l'ultima parte con il Como, è al rientro e dargli più minutaggio poteva essere un serio rischio, parlando con lui abbiamo deciso questa opzione. Domani dovrebbe rientrare domani senza problemi: ha superato i problemi ed è a disposizione".
Su Gilmour e Spinazzola. "Hanno infiammazioni a livello pubalgico-adduttori. Saranno fatte le giuste valutazioni, altrimenti troveremo altre soluzioni. Non stiamo qui a piangere, se sono abili saranno arruolabili. Altrimenti no e ci dispiacerà".
Su Elmas. "Ha avuto un impatto incredibile contro il Como, sono contento di ampliare la rosa dei titolari con delle certezze per una stagione lunga come questa. Elmas così come Gutierrez sta dimostrando che pian piano stiamo ampliando una rosa di 12-13 giocatori. Elmas alla De Bruyne? Hanno caratteristiche diverse, ma Elmas può giocare nei tre ruoli del centrocampo e da esterno offensivo".
Gli arbitraggi. "...lasciamo stare. Appena se ne parla un poco succede tanta confusione. Il sistema a volte non si basa su fondamenta solide. Speriamo che gli arbitri facciano attenzione: non capisco perché quando l'arbitro va al monitor deve sentirsi in dovere di cambiare la sua decisione. L'arbitro può aver visto giusto, chi è al VAR può anche non chiamarlo. Però ho visto che in alcune situazioni avevano preso la decisione giusta, la situazione è molto debole e bisogna essere quanto più collaborativi ma nella maniera giusta".

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