Il presidente Aurelio De Laurentiis ha rilasciato alcune dichiarazioni durante il Gran Galà del Calcio.
"Gli infortuni sono l'imponderabile del calcio... non si possono prevedere. Nessuno si sarebbe aspettato che sette giocatori di quel livello venissero a mancare. Dopo ci sta che sbagli qualcosa. Quando si verificano tanti incidenti, è chiaro che ti viene un momento di sconforto... e questo può contaminare lo spogliatoio. Possono esserci partite che vengono prese come non dovrebbero essere prese. Però questi incidenti hanno permesso ai calciatori nuovi di dimostrare le loro qualità. Sono straordinari e quindi sono convinto che continueremo a fare un grandissimo campionato. Però, bisogna anche considerare che siamo in 20 e bisogna avere rispetto degli altri".
L'attacco al potere. "Le cose serie nel calcio purtroppo non esistono, lo dovremmo gestire noi ma le istituzioni calcistiche ci prendono per mano e ci trascinano nei loro percorsi dorati, a loro interessa solo il mantenimento della poltrona e noi veniamo utilizzati come se fossimo merce di scambio, della loro condizione e supremazia. Il calcio è vecchio, anzi stravecchio. Bisogna, dal mio punto di vista, sparecchiare la tavola da tutto ciò che è vecchio: facciamo tutti questi regolamenti, parliamo di impresa e imprenditorialità ma ci comportiamo da impiegati di un grande sistema in cui comandano solo due personaggi. Mi sembra un po' triste e anacronistico, irreale: andiamo verso un futuro fatto di IA e innovazione completa, che nella mia vita non è mai mancata, mentre è quello che manca al calcio".
Il punto più basso dopo Bologna. "Secondo me state minimizzando il valore del Bologna. E' una grande squadra con un grande allenatore. Quando perdemmo contro il suo Spezia, gli andai a fare i complimenti perché va dato onore a aveva sconfitto una squadra forte come la nostra. Vuol dire che è capace, che è bravo. Gli sono affezionato a lo stimo, sta facendo un bel percorso".
Sul Napoli. "Sono convinto che sia più forte dell'anno scorso. Bisogna riuscire ad avere la possibilità di sperimentare i giocatori che uno ha acquistato, quelli nuovi. Per capire e per far affezionare questi giocatori alla maglia. Si dice sempre che sia la nostra pelle, ma un calciatore non la sente come tale se fa pochi minuti".
Su Allegri... "Non mi metto a parlare di Allegri...".

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