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De Laurentiis: «Ancelotti lo terrei per 10 anni. Sarri? Non potevamo aspettarlo ancora. Sul mercato e gli arbitri...»

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Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha partecipato alla Federico II alla conferenza per il Football Leader 2018. «Ancelotti? Sta in una casetta in Canadà adesso... Ad Ancelotti ho fatto un contratto di tre anni, ma mi auguro resti per dieci anni. Con lui ho cominciato a collaborare sia in due giornate romane e da Londra. A Castel Volturno c'è un cantiere in piedi dall'ultimo giorno di campionato, sono stati rivoluzionati i tre campi e li ho mostrati al gruppo di lavoro di Ancelotti. Abbiamo discusso con il Professor De Nicola, col nostro cuoco e con tutta una serie di importanti programmazioni perchè questo nuovo gruppo di lavoro possa lavorare al meglio».

«Ho voluto Ancelotti perché è un grande che ha vinto dappertutto, non ha questa smania. Se viene a Napoli significa che gli piace la squadra, la città e la società. Questo allora mi convince più di ogni altra cosa. Non è uno che mi dà l'impressione di usare il Napoli per poi andare da qualche altra parte».

Su Sarri. «Non ho retroscena da raccontare sull'addio di Sarri. Sapete come sono andate le cose, ad un certo punto il tempo delle decisioni era scaduto e bisognava andare avanti. Non posso stare a disposizione degli altri, semmai sono gli altri a stare a disposizione del club. Sconto sulla clausola? Sconti non li posso fare, se mi si chiede di modificare un contratto e mi chiedi più soldi io inserisco la clausola. Ma ora la clausola deve valere...».

Sul mercato. «L'uomo per natura pensa che l'erba del vicino sia sempre più verde. Io credo che offendiamo i nostri giocatori quando inneggiando a "chi compriamo". Noi abbiamo una rosa che ci invidiano tutti. Di uno dicono che va a Londra, un altro va in Cina e un altro va al City. Conte mi fece una corte spietata per Koulibaly, mi offrì 58 milioni e io gli dissi "Antò, abbi pazienza, ma che ci faccio con 58 mln?". Detto questo, è chiaro che ogni allenatore ha le proprie preferenze e che Ancelotti mi chieda qualcuno di più esperto se si vuole fare strada in Europa».

Su Hamsik: «Ci siamo visti io e Marek negli spogliatoi dopo la partita col Crotone. Gli ho detto: "Dove vai? Questa è casa tua, poi se vuoi andare via vai, ma io sconti non ne faccio...»



«La Juventus è difficile da battere, ma ha stancato. Noi abbiamo fatto un campionato bellissimo, solo nelle coppe siamo usciti troppo in fretta ma ritengo comunque che abbiamo fatto una cosa bellissima da poter raccontare ai 38mln di tifosi azzurri nel mondo. Al Napoli non manca nulla per diventare una forza del calcio italiano e non solo. Le milanesi fatturano molto di più di quanto fa il Napoli, ma noi siamo arrivati prima grazie a tanto lavoro, nonostante le critiche. Siamo pronti ad un'altra battaglia».

Sugli arbitri: «Nel 1996 Veltroni trasformò i club in società per azioni. Se la serie A è un'industria, bisogna adeguare anche la classe arbitrale a questo stato di cose. Vanno assunti, pagati e anche licenziati se è il caso. Il problema che a me a 'sfastiriato' è che nessuno sembra mai volersi prendere le responsabilità. L'arbitro non deve stare su un piedistallo senza che lo si possa attaccare. La serie A deve ingaggiare gli arbitri. Se il Var è un esperimento, vuol dire che tutti devono essere propensi a criticare, per migliorarla. Poi nella cabina di regia devono esserci tecnici per evitare di dichiarare sempre la guerra agli arbitri».

Sulle regole: «Mi sono battuto più di una volta per evitare che alcuni giocatori andassero in tribuna. Me li avrebbero 'sputtanati' come valore e si sarebbero sentiti esclusi. Perchè non facciamo più cambi possibili durante una partita, darebbero più valore ai calciatori». (la Uefa si è già mossa in questa direzione, introducendo nelle Coppe dal 2018-2019 il quarto cambio ma solo nei supplementari, ndr)



Sulle strutture: «Abbiamo tirato fuori gente come Insigne ed ora c'è anche Luperto dal settore giovanile. Il problema è che quando sono arrivato a Napoli dopo un fallimento, non mi è stato dato nulla. Le strutture sono un problema. Sullo stadio San Paolo non vengo aiutato da questa città. Devo trovare cento ettari che non siano inquinati e non è facile. Devo trovare dei sindaci intelligenti che mi lascino fare. Due anni fa feci un'offerta di 25 mln di euro per lo stadio, ma Auricchio disse che i 25 mln ce li avrebbero messi loro col Credito Sportivo. Poi zitto, non disse nulla, ma due mesi fa scoprì che il Credito Sportivo non gli ha mai dato questi 25 mln».

Sul calcio. «Dobbiamo chiedere al ministro della pubblica istruzione di inserire il calcio nelle attività didattiche per capire come si sta in campo. Mio nipote di 8 anni l'ho iscritto a una scuola calcio a Roma, perché senno' continuava a sfondarmi il salone... Però gli ho dovuto dire di celare il fatto di essere tifoso del Napoli (ride, ndr). Noi dobbiamo far capire il rispetto, l'importanza dello stare in campo, allora tutto sarebbe più semplice...»




RISULTATI
23.05
Como
Inter
0 - 2
23.05
NAPOLI
Cagliari
2 - 0
24.05
Milan
Monza
2 - 0
24.05
Bologna
Genoa
1 - 3
25.05
Lazio
Lecce
0 - 1
25.05
Empoli
Verona
1 - 2
25.05
Udinese
Fiorentina
2 - 3
25.05
Atalanta
Parma
2 - 3
25.05
Venezia
Juventus
2 - 3
25.05
Torino
Roma
0 - 2
CLASSIFICA
1
NAPOLI
82
2
Inter
81
3
Atalanta
74
4
Juventus
70
5
Roma
69
6
Fiorentina
65
7
Lazio
65
8
Milan
63
9
Bologna
62
10
Como
49
11
Udinese
45
12
Torino
44
13
Genoa
41
14
Verona
37
15
Parma
36
16
Cagliari
36
17
Lecce
34
18
Empoli
31
19
Venezia
29
20
Monza
18
PROSSIMO TURNO