Siamo alle solite. Non passa estate senza che ci sia una bufera riguardo al San Paolo. Stavolta però la situazione è assai più grave, perché
i lavori per le Universiadi rischiano di ripercuotersi sul campionato azzurro.
Il bubbone è scoppiato ieri, quando De Laurentiis di rientro da Bari voleva firmare la transazione da 750.000 euro col Comune.
Il patron ha voluto vedere di persona lo stato dei lavori al San Paolo, a dopo averlo fatto si è infuriato rifiutandosi di firmare l'accordo. Sono volate parole grosse con Auricchio, capo di gabinetto del Comune di Napoli, ed il numero uno del club partenopeo ha lasciato l'impianto urlando "E' vergognoso!"
De Laurentiis, che voleva far partire i lavori a giugno,
ha visto cumuli di macerie formati dopo la rimozione della pista d’atletica rossa, ha saputo che la sostituzione dei sediolini dovrà essere avviata a settembre (salvo complicazioni) e che si andrà in deroga ai dettami imposti dall'Uefa e dalla stessa Lega calco.
Se i cantieri dovessero creare anche il minimo problema al manto erboso, col campionato alle porte sarebbe impossibile rimediare senza incidere sulle gare del Napoli. Inoltre c'è il rischio di iniziare la stagione con mezzo stadio chiuso e l'altra metà fatiscente, con conseguente danno economico. Un disastro che ha scatenato l'ira del patron.
Dal canto suo, Auricchio ha messo in chiaro che "La priorità sono le Universiadi. I lavori alla pista non inficiano il manto erboso e la funzionalità dello stadio. Per quanto ci riguarda, non ci sono variazioni sui programmi: se il Napoli vuole giocare al San Paolo sabato 25 farà la domanda e lo stadio sarà pronto".