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Ancelotti: «Giocare bene ti dà più possibilità di vincere. Giocatori e staff sono tutti importanti. Napoli è una famiglia, si può fare bene»

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Il tecnico azzurro Carlo Ancelotti ha presenziato con Arrigo Sacchi e Josep Guardiola al Festival dello Sport, dove i tre hanno parlato al pubblico il loro modo di lavorare, la loro idea di calcio, l'importanza della gestione del gruppo e le esperienze vissute.

Sul gioco e le vittorie.
Ancelotti: «Giocare bene ti dà più possibilità di vincere, il calcio è imprevedibile: si parla molto di statistiche, si cerca di spiegare meglio questo sport con più statistiche. L'unica statistica che conta realmente è quella dei gol segnati, non quella dei tiri».
Sacchi: «Si può giocare meglio e poi perdere, ma se giochi meglio e vinci ti sarà riconosciuta autorità morale, non come a chi vince con le sole individualità».
Guardiola: «Non è detto. Nel calcio il bello è che tutto è possibile. Solo in questo sport puoi calciare in una porta una volta sola e vincere».

Sull'evoluzione nel calcio.
Ancelotti: «Il calcio dagli anni '80 si è evoluto ed è sempre in continua evoluzione. Ad esempio le piccole squadre, una volta legate solo ed esclusivamente al calcio difensivo, adesso cercano di giocare ed avere identità».

Sacchi parla di Ancelotti. «Berlusconi stava per prenderlo e mi disse che a Roma lo ritenevano una 'sola', che aveva una inabilità del 20% al ginocchio sinistro. Io gli risposi che era peggio avere il 20% in meno a livello mentale, perché il calcio si gioca con la testa. Ancelotti è stato un esempio di generosità, in un match vinto 5-0 segnò l'ultimo gol e si ruppe un braccio (ride, ndr). In finale di Coppa Campioni contro la Steaua gli misero Hagi addosso perchè lo ritenevano il punto debole... che errore». Interviene proprio Ancelotti: «Ad Hagi diedi due scarpate subito (ride, ndr)»

Ancora Sacchi su Ancelotti: «Al Milan trottavano tutti i giocatori di movimento, però Ancelotti non era velocissimo. Quando facevamo dei test sui 50 metri, molti impiegavano solo 6 secondi, mentre a lui gli dicevo che li faceva in 7 secondi e 8 decimi... e lui si lamentava. Solo alla fine della carriera gli ho rivelato che addirittura erano 8 secondi e sette decimi (ride, ndr)».

Sul concetto di allenatore.
Ancelotti: «Bisogna avere conoscenze e capire il pensiero degli allenatori nel guidare le squadre. Io ho avuto dei maestri importanti. Liedholm fu fondamentale: non metteva pressione e non dava importanza al ruolo. Sacchi invece ti fa capire quanto è importante avere un metodo per preparare gli allenamenti e cercare di trasmettere idee ai giocatori. L'allenamento nel 90% dei casi era 20 minuti di riscaldamento, mezz'ora di partitella, dieci minuti di tiri in porta. Sembrava un altro mondo: quando porti cose nuove, all'inizio c'è un maggior coinvolgimento. Poi c'è l'apprendimento e l'attenzione, se poi arrivano pure i risultati...quando facevamo il pressing e rubavamo palla in contropiede. All'inizio la fase difensiva era una cosa ben definita, quasi totalmente passiva. Poi quest'ultima è diventata anche attiva, era più stimolante».

Come lavora Ancelotti. «Fare l'allenatore è un ruolo complesso ma piacevole, devi ragionare con i giocatori e con la società che lavora con te. Dobbiamo pensare che ci sono 25 giocatori ed altrettanti membri del club: sono tutti importanti allo stesso modo, li devi rendere importanti a partire dal magazziniere per avere i giocatori sempre al top. Secondo me bisogna dare responsabilità e delegare, vale per un calciatore, un dottore, lo staff tecnico. Questo è il mio modo di gestire».



Sul Napoli. «Siamo una bella famiglia, calciatori giovani con esperienze importanti. Molto umili, ed una società che ha voglia di crescere. La città è bellissima, ci sono le condizioni per fare un bel lavoro. Vediamo se poi in Europa viene fuori un bel lavoro, in Italia può uscir fuori».

Sulla Champions. «Noi outsider? Pensiamo al girone che è durissimo, ma che abbiamo ben indirizzato con la vittoria sul Liverpool. Klopp è sistemato... almeno all'andata, vediamo al ritorno. I due scontri col PSG sono indicativi. Mbappè? Bel giocatore, molto veloce: riesce ad unire velocità ed efficacia, è molto diretto e pericoloso. Sarà una stella nei prossimi anni».

Su Insigne. «Lorenzo ha grande talento, come tutti i giocatori è nella fase di maggiore responsabilità: deve sentirsi importante, deve mettere tutte le qualità al servizio dei compagni. Può e sono sicuro che lo farà».

Su Guardiola. «Cosa gli ruberei? Certamente non i capelli (ride, ndr). Visto che sono stato dopo di lui al Bayern, sicuramente gli ruberei la rapidità con cui trasmette le sue idee alla squadra, in questo credo sia un fenomeno. Che poi è l'aspetto più complicato. Ogni allenatore ha una sua idea, la bravura sta nel trasmettere queste idee ad un'altra persona che poi la mette sul campo. E' un passaggio importante».

Sul calcio italiano. «Dal punto di vista tecnico siamo ancora competitivi, anche se non c'è grandissima qualità di talenti. Ma la grande carenza è ambientale. All'estero ho visto stadi nuovi e infrastrutture bellissime. Ma soprattutto rivalità sportiva. E' qui che siamo rimasti indietro: sento ancora insulti, c'è solo ignoranza e diseducazione. Bisogna fare qualcosa. Prendere per esempio Guardiola: lui vive in una città dove c'è una rivalità fortetra City e United, ma non credo che un tifoso dello United gli abbia mai detto qualcosa per strada...».




RISULTATI
09.05
Milan
Bologna
3 - 1
11.05
Lazio
Juventus
-
11.05
Empoli
Parma
-
11.05
Como
Cagliari
-
11.05
Venezia
Fiorentina
-
11.05
Atalanta
Roma
-
11.05
Verona
Lecce
-
11.05
Udinese
Monza
-
11.05
Torino
Inter
-
11.05
NAPOLI
Genoa
-
CLASSIFICA
1
NAPOLI
77
2
Inter
74
3
Atalanta
68
4
Juventus
63
5
Roma
63
6
Lazio
63
7
Bologna
62
8
Milan
60
9
Fiorentina
59
10
Como
45
11
Udinese
45
12
Torino
44
13
Genoa
37
14
Cagliari
33
15
Parma
32
16
Verona
32
17
Lecce
27
18
Venezia
26
19
Empoli
25
20
Monza
15
PROSSIMO TURNO
18.05
Inter
Lazio
18.05
Juventus
Udinese
18.05
Fiorentina
Bologna
18.05
Lecce
Torino
18.05
Genoa
Atalanta
18.05
Roma
Milan
18.05
Cagliari
Venezia
18.05
Verona
Como
18.05
Parma
NAPOLI
18.05
Monza
Empoli