Il difensore del Napoli, Raul Albiol, ha parlato al sito Uefa.com in vista della sfida tra Napoli e Real: «Giocare al Bernabéu è speciale per ogni giocatore, perché è uno dei migliori stadi al mondo e l'atmosfera nelle serate di coppa è fantastica.
Sappiamo quanto sarà dura, loro hanno un tifo caldo e ci serviranno due ottime prestazioni, se non perfette».
«Pressione? No, in campo pensi solo alla partita.
Noi penseremo a tenere il pallone, restare concentrati e fare una bella prestazione. Al resto non ci pensi quando scendi in campo. Il Real è fortissimo in casa ma noi cercheremo di strappare un buon risultato in vista del ritorno».
Sul suo passato al Real: «
Giocare per il Real Madrid ti rende felice perché sai di giocare per la squadra che storicamente è la più forte al mondo. Da giocatore senti la pressione di dover vincere sempre, ma posso dire di aver imparato tanto nei quattro anni passati al Bernabéu e vedere dei vecchi compagni sarà un vero piacere. Sarò sempre grato a club, tifosi e compagni di squadra. Ho ricordi buoni e meno buoni in campo ma è stata un'esperienza magnifica. Tornare sarà speciale ma ovviamente ogni squadra ha i suoi obiettivi. Il Real vuole passare, ma anche noi. Daremo tutto quello che abbiamo».
Possibilità di qualificazione: «E' chiaro che il Real Madrid parte favorito perché storicamente lo è sempre. Poi sono i campioni in carica... Però
in una sfida tra andata e ritorno ci può stare la sorpresa. Dovremo fare bene all'andata per cercare di completare il lavoro al ritorno».
Su Sarri: «Ama il possesso palla come il CT Aragonés, che con la Spagna nel 2008 e 2009 ha reso famoso il tika-taka in tutto il mondo. Lui ci fa giocare sempre all'attacco: un grande allenatore, piace a me e a tutta la squadra. Speriamo di raggiungere i nostri obiettivi, è dura perché siamo sempre chiamati a dare il massimo, ma vogliamo un trofeo e
Sarri lo vorrebbe più di tutti. Lavora come un pazzo per far vincere il Napoli. E' arrivato con un approccio positivo e l'intera rosa è rimasta subito ben impressionata. Non siamo partiti bene, ma solo perché ha un metodo di lavoro speciale e ci è voluto del tempo per adattarci. Ma siamo migliorati costantemente e adesso gli siamo grati per i metodi che ci ha insegnato e continueremo a lavorare duramente fino al termine della stagione».