«Maradona è il giocatore meno interessato ai soldi che io abbia mai conosciuto, anche perché li guadagnava con grande facilità (ride, ndr). Avrebbe donato parte del suo stipendio alla gente malata».
Sull'esonero di Bianchi. «L'addio di Bianchi al Napoli? Bianchi era molto severo, i giocatori non ne potevano più. Nel calcio bisogna essere rigidi, ma entro certi limiti. Firmò un contratto con la Roma, senza avvisarmi: la cosa mi indispettì molto, lui rimase fermo un anno. Bigon capiva le esigenze dei calciatori, era adatto a quel Napoli».
L'episodio della monetina contro Alemao. «È molto semplice, all'epoca c’era un regolamento: l’Atalanta doveva perdere la partita a tavolino. La monetina fece uscire il sangue dalla testa di Alemao: non era una gran ferita, ma il giocatore rimase traumatizzato. Van Basten parla di furto? Non rispondo mai ai giocatori, che per me rimangono tali per tutta la vita. Alcuni diventano bravi allenatori, ma sono pochissimi».