«E' un momento difficile per tutto il mondo e anche per il calcio, ci siamo dovuti adattare a un nuovo ambiente di allenamento. La condizione fisica resta buona, seguo il programma che ci mandano i nostri preparatori e ci coordiniamo con loro dopo ogni allenamento. Mi mancano famiglia e calcio giocato, gli allenamenti e le partite vere. Soprattutto in questa città , che vive solo per questo sport. Anche quando vai a prendere un caffè al bar e ti metti a parlare di tutt'altro, dall'altro tavolo ti fermano subito: 'Uagliò, allora sabato vinciamo?' Queste sono le piccole cose che mi mancano di più».
Su Gattuso. «Dal primo giorno in cui è arrivato, ci ha detto che siamo una grande squadra in un grande momento di difficoltà e che avremmo dovuto ascoltare lui: zitti e pedalare. Ha avuto ragione. Con l'allenatore ho instaurato subito un ottimo rapporto, ci è bastato parlare una volta per capirci. Quello che lui mi chiedeva era semplice per un professionista come me».