Siamo al paradosso che un gruppo di persone che è stato a contatto con dei positivi al Covid, viene "minacciato" (sportivamente) di andare a lavoro altrimenti verrà punito. Ma è tristemente così, e la Lega per via delle regole in vigore probabilmente ha pure ragione.
Poco importa, come vedremo tra poco, che la ASL abbia notificato la necessità di isolamento "fiduciario" dei giocatori per 2 settimane (leggiamo testualmente: "DOVRANNO OSSERVARE ISOLAMENTO FIDUCIARIO PER 14 GIORNI... PERTANTO RESTIAMO IN ATTESA DI CONOSCERE IL DOMICILIO PRESSO IL QUALE VERRA' EFFETTUATO L'ISOLAMENTO").
Il Napoli ha deciso di restare a terra e tornare a casa, informando la Lega che non potrà partire per Torino perché devono stare tutti in isolamento.
Apriti cielo. Anzi, apriti controversia. Infatti il Protocollo varato dal Ministero della salute prevede che il Napoli - anche in caso di positivi al Covid - possa partire con i giocatori "sani", giocare la partita e poi tornare a casa per riprenrere il periodo di isolamento. Tutto questo senza che venga considerato una violazione delle norme. Quindi andare a Torino si può. Anzi, si deve, perché in caso contrario il Napoli perderà 3-0 a tavolino.
Ma... non si può più andare a Torino, perché domani c'è il tampone e non puoi aspettare l'esito e poi partire alle 18 (dopo l'esito) per giocare alle 20.45.
Come finirà? Bho...
Però una considerazione finale la facciamo: se domani spunta fuori che uno o più giocatori del Napoli che erano in partenza stasera per Torino sono positivi al Covid, la Juve chiederà il 3-0 a tavolino o manderà un messaggio di ringraziamento al Napoli per aver evitato un nuovo focolaio?
Speriamo di non scoprirlo, ovviamente.