Quella che gli è ricaduta addosso è una eredità pesante, senza dubbio. Portare la maglia di Pepe Reina non è facile, e non lo sarebbe per nessuno. «Sono passati nove mesi, ed ancora se ne avverte la presenza - sottolinea Corriere dello Sport - perché l'ombra di un personaggio così autorevole difficilmente svanisce». Sapendo di essere il "secondo" dello spagnolo, Rafael lo scorso anno ha dato il meglio. Poi a Swansea, in una grande serata, il crac del crociato cambia la storia. «Rafael recupera, va di fretta, è capace di riprendersi prima del previsto - si legge sul Corriere - si presenta in ritiro e sembra pronto per ripartire da dove si è fermato: il Napoli ci crede, non trova l'accordo con Reina e punta sul brasiliano».
Da lì comincia un'altra storia. Dalla nottataccia di Bilbao dove confeziona la prima papera stagionale assieme ad Albiol. Cominciano in fretta i processi e i brusii del san Paolo, che la serata di Doha paiono poter cancellare. Ma non è così. «Il destino è maligno: un errore con il Chievo, ma il Napoli vince, un altro con l'Udinese, ma il Napoli rivince, e poi la paperissima di Palermo, ma il Napoli perde, Ora sono ricomparsi i dubbi e Rafael se ne sta malinconicamente in attesa della scelta di Benitez: la solitudine del numero uno...»

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