Affonda il tackle su Benitez, il collega di Gazzetta Luigi Garlando: «Non resta che prendere atto definitivamente della masochistica vocazione di questo Napoli a buttarsi via. La creatura di Benitez ha lasciato per strada 19 punti contro Empoli, Cagliari, Atalanta, Verona, Chievo e Parma. Senza questo sperpero oggi il Napoli starebbe lottando per lo scudetto con la Juve e questo doveva essere il suo destino alla luce della qualità d'organico. Benitez può anche lamentarsi degli scaldabagni di Castel Volturno e del monte ingaggi della concorrenza, ma non è per questo che perde punti. Li perde perché in due anni non è riuscito a dotare il Napoli di una continuità da campionato e a maneggiare il turnover senza farsi male; non ha trovato il modo per convincere i suoi ragazzi a soffrire anche in provincia e a spremere in ogni occasione il massimo del talento, per semplice dovere di professione, come fa la Juve da 4 anni e Tevez da una vita. Esemplare la squallida sceneggiata di Higuain a fine partita: non riusciva a capire perché Mirante avesse parato tanto, perché i parmigiani avessero combattuto tanto pur essendo «falliti», come in campo è stato ricordato spesso. Semplicemente per dignità, caro Pipita, semplicemente perché lo sport lo impone: dare sempre il massimo per rispetto della lealtà del gioco. Invece di premiare il Feyenoord e le sue orde barbariche, l'Uefa farebbe bene a inventarsi qualcosa per onorare lo splendido esempio di Donadoni e dei suoi ragazzi a stipendio ridotto. Se il Napoli avesse giocato sempre con la passione degli emiliani, oggi il suo futuro in Champions non sarebbe incerto».

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