C'è una storia che mescola cronaca e calcio, dietro l'esplosione di Hysaj. E soprattutto porta alla ribalta la figura del papà, che una decina d'anni fa fu protagonista di uno di quei viaggi della speranza dall'Albania all'Italia. «Adesso ha una sua ditta edile - racconta il Mattino- ma quando mise piede in Puglia salì in Toscana per fare quello che faceva in Albania: il muratore». Poco lavoro e dieci anni a stringere i denti in giro da una paese a un altro. «Poi arriva l'incontro che cambia il destino: una signora nota il suo sguardo e gli chiede se conosce qualcuno che possa fare dei lavori in casa. «Ci sono io signora!». La casa da ristrutturare è di Marco Piccioli, un procuratore. Il papà gli parla dopo qualche tempo di questo figliolo rimasto nel nord dell'Albania, nei pulcini dello Shkoder. Piccioli è sincero: guarda è troppo piccolo, portalo qui tra cinque anni. E cinque anni dopo, è il 2009, il ragazzo è in Italia: provino, test e il manager toscano si convince che ha fatto bene a farlo venire qui. Da quel momento inizia la scalata».

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