Si torna a parlare del San Paolo, sulle pagine di Cronache di Napoli, dove si avanzano delle perplessità sulle notizie uscite fuori finora. «Siamo tutti felici, soprattutto noi che a questa cosa non abbiamo mai creduto. Ma è bellissimo essere smentiti in positivo», è la premessa.
Poi però emergono i dubbi. «Innanzitutto l'importo stanziato. 22 milioni di euro sembrano tanti. Giusto per rendere l'idea per Italia 90, furono stanziati inizialmente poco meno di 40 miliardi di lire per i lavori, non i 139 spesi alla fine. Considerando che lo stadio adesso non ha più 30 anni, ma 55, e considerando che gli ultimi lavori sono stati fatti 25 anni fa e non 10, e soprattutto considerando l'inflazione e il passaggio dalla lira all'euro che ha difatto raddoppiato i costi, pensare che oggi si possa pensare di fare lo stadio con gli stessi soldi (22 milioni di euro sono equivalenti a 40 miliardi di lire, più o meno) stanziati all'epoca sembra una follia. Pare di capire che il Napoli per questa modica cifra di garantisce la gestione dello stadio per 99 anni, un secolo. Ossia per sempre. E' difficile sapere se tra un secolo si giocheranno ancora partite di calcio, di certo la vita media di uno stadio è molto inferiore. I 22 milioni di euro di cui tutti parlano, e che noi commentiamo con beneficio di inventario, sembrano pochissimo per la ristrutturazione dello stadio, addirittura nulla per il corrispettivo che si riceve in cambio. Aspettiamo, la storia non finisce qui. Però una cosa la possiamo dire: con 22 milioni non si rifà lo stadio, al massimo lo si rende agibile, perché al momento non lo è».

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