La vicenda San Paolo si muove, sia pure lentamente. E tra molteplici difficoltà. Secondo Gazzetta dello Sport, dopo aver presentato il piano economico per la sostenibilità dei lavori di ristrutturazione dell'impianto - 22 milioni la spesa inclusa una concessione di 90 anni - si è già avviata un'aspra battaglia in seno al consiglio, proprio per l'esiguità dell'importo. Ma questo al Napoli non riguarda. Gli riguarda invece il problema dei tempi burocratici, che spera possano essere rapidi. «Tra oggi e domani verrà licenziato dalla giunta comunale un emendamento che prolungherà fino al 30 settembre l'attuale convenzione d'uso», si legge sulla rosea «così da permettere al Napoli di giocare regolarmente a Fuorigrotta per tutta la stagione. Entro il 30 settembre, però, il consiglio comunale discuterà della convenzione ponte che dovrà regolamentare i rapporti con il club azzurro fino a quando lo stadio non verrà dato in gestione al Napoli ed anche su questo tema si preannunciano sedute consiliari roventi. Il Napoli chiede che il canone d'affitto della struttura sia quello stabilito da uno studio della Coni Servizi (518.000 euro annui) commissionato proprio dal Comune. Una cifra ritenuta, però, decisamente bassa da palazzo San Giacomo».