Niente musi lunghi. Ci avevamo fatto la bocca alle cinquine champagne, ma mica è sempre festa grande. Del resto anche Sarri domenica sera aveva intuito la situazione e, citando a sua volta un altro tecnico, aveva detto: "Preferisco vincere cinque partite per 1-0 che una sola per 5-0". Quanto aveva ragione. Sarebbe bastato che Gabbiadini, anziché firmare l'ultimo gol della giostra contro la Lazio, se lo fosse conservato per quando ieri sera si è presentato davanti a Brkic. A quest'ora con lo stesso bottino di reti avremmo 2 punti in più in campionato. Ma è inutile correre dietro ai "se", ché tanto non può cambiare più nulla.
Pensiamo al buono della sfida col Carpi. Qual è? Che non ci troveremo di fronte sempre una squadra che fa catenaccio ignobile (che diavolo hanno inseguito a fare la serie A se poi l'obiettivo di ogni partita è non prenderle?), e di sicuro non verrà a farlo la Juve al San Paolo tra due giorni. Anzi. I bianconeri sono l'avversario più stimolante che potesse capitarci in questo momento in cui dobbiamo riprendere un discorso, quello del rilancio in classifica, che si è interrotto al Braglia. Non c'è bisogno di trovare motivazioni contro un avversario simile, perché quelle vengono da sole, e di sicuro essere in due a giocare la partita la rende più aperta e divertente, piuttosto che giocare da soli prendendo a pallate un "pullman" sistemato in area di rigore (citiamo Sarri).
Noi conserviamo ancora l'ottimismo.
di Stefano Mastronardi (@SteMastronardi)
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