L'assessore allo Sport Ciro Borriello è stato intervistato da Il Mattino. Ecco un estratto: «Il degrado nel San Paolo? Tutto quello che riguarda la pulizia dentro allo stadio tocca al Comune. Abbiamo aperto una inchiesta interna per capire chi ha sbagliato».
Fin qui l'ammissione di colpa, che poi però finisce per confondersi con una difesa alquanto complicata da sostenere. «Il degrado inizia in una data precisa ed è l'inizio dei mondiali di calcio del 1990 quando quella che doveva essere una opportunità per avere uno stadio funzionale si è trasformata in una pratica di cattiva politica». E che c'entra questo con l'immondizia che c'è oggi? Ancora meno un retroscena che è vergonoso: «La semifinale Italia-Argentina fu giocata senza il certificato di agibilità, che è arrivato solo nel 1996».
DE LAURENTIIS. «Perché, quando è arrivato nel 2005 De Laurentiis non si è pensato a progettare un nuovo stadio o a rifare il San Paolo?. Oggi ci assumiamo le nostre colpe ma c'è il patto di stabilità che ci soffoca. Il San Paolo solo quest'anno ci è costato un milione di manutenzione straordinaria per aggiustare la Curva A e i bagni, non è una spesa da poco per le casse pubbliche. Se il presidente crede che il Comune possa mettere 10 milioni si sbaglia. Non per cattiva volontà,ma perché il patto di stabilità che ce lo impedisce». Strana considerazione, visto che un paio di giorni fa il Sindaco ha detto: "Venti milioni? Se costa tanto lo stadio o facimme nuje"
PIETRA TOMBALE. «Con il presidente il dialogo è aperto e si concretizzerà di nuovo dopo il giorno 7, quando approveremo la convenzione ponte. Non commento il flop. Questa della nuova convenzione però sarà la base per un nuovo dialogo. Detto ciò, il progetto presentato non funziona, gli uffici tecnici del Comune stanno predisponendo i rilievi allo studio presentato dal presidente. La convenzione a 99 anni dato l'investimento di 20 milioni non è possibile».
IPOTESI. «Potrebbe essere un investimento di 40 milioni spalmato su 4 anni. Il patron dice che i patti non erano questi? Io non c'ero a quella famosa cena romana ma c'era il sindaco e mi risulta che gli fu presentato un progetto faraonico, non esattamente quello che è stato protocollato in Comune a luglio. Tra l'altro con troppe incongruità: la pista, le palestre, la capienza. 42mila posti sono pochini».

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