L'ex tecnico del Napoli, Claudio Ranieri, ora al Leicester, ha palato al Corriere dello Sport: «A Napoli ho un ricordo che ha dell'incredibile: credo durò un mese e mezzo-due, abitavamo al Vomero con mia moglie e avevamo tutta la città sotto e il mare. Dormivamo con le tapparelle aperte e ci svegliavamo per forza alle sei, con la prima luce del sole, per goderci quello spettacolo. Una meraviglia, ce l'ho ancora davanti agli occhi».
RETROSCENA. «Juventus? Finì quando non eravamo più d'accordo sui piani di mercato. Mi fu detto che i giocatori li decidevamo e prendevamo in tre: io, il ds Secco e l'amministratore delegato Blanc. Arrivò una scelta su cui non concordavo, mi dissero che loro due invece erano d'accordo. E io risposi: “Benissimo, allora vado via ioâ€. Poi che mi esonerarono a due giornate dalla fine conta poco. Posso anche dirlo, era Cannavaro. Era un grande giocatore, ma io facevo un discorso di linearità, non mi sembrava giusto: erano scesi in B in sei riportando la squadra in A. Perché riprendere uno che intanto era andato al Real e aveva vinto uno scudetto? Poi fece anche bene Cannavaro, il mio era un discorso di correttezza. E non c'entra lo spogliatoio».