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Sarri: «Domani ci aspetta una battaglia. Sarà turnover, ma Reina è titolare se sta bene»

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In vista della sfida di domani contro il Midtyjlland, Sarri e Giuntoli parlano in conferenza stampa. Parla Maurizio Sarri.

«Sappiamo che domani ci aspetta una battaglia. Giochiamo contro una squadra tosta. Fisica, organizzata, molto forte in casa. Il Midtjylland è campione di Danimarca, è in testa al campionato sta facendo un cammino straordinario anche in Europa e questo la dice tutta sul suo valore. Non è in testa al girone casualmente, su questo campo hanno perso Southampton e Legia Varsavia e oltretutto hanno una rosa di valore con nazionali e giocatori di qualità e anche molto giovani, quindi di grande prospettiva. Sarà una partita difficile e impegnativa e domani capirete anche il perché ci sarà bisogno di grande attenzione e intensità»

TURNOVER. «Cambierò alcuni giocatori ma devo ancora prendere una decisione difinitiva, domani voglio valutare meglio. Siamo arrivati tardi per problemi atmosferici e quindi alcune cose le posso definire solo domani. Di certo tre uomini che hanno giocato domenica riposeranno mentre se sta bene ci sarà Reina titolare»

STRESS. «La partita con la Fiorentina a livello mentale ci ha tolto moltissimo e c'è il rischio di avere qualche uomo scarico. Domani nella rifinitura deciderò la formazione perché ho ancora qualche dubbio».

MOMENTO. «Secondo me per quello che abbiamo espresso in campionato abbiamo qualche punto in meno, ma può succedere. Adesso pensiamo alla partita di domani che ripeto è molto impegnativa. Loro sono una squadra dinamica, fisica e pericolosissima sulla palle da fermo».

ASPETTATIVE. «Da parte nostra mi aspetto una bella gara, chi andrà in campo sa che dovrà dare il massimo. L'intero gruppo ha ritrovato entusiasmo e ottimismo rispetto a qualche mese fa e questo mi fa essere fiducioso per il prosieguo della stagione».

SARRI SU... SARRI. «Io sono un lavoratore. Tutto ciò che ha ottenuto in questi venti anni di panchina l'ha conquistato col lavoro. Se sono arrivato dai Dilettanti alla Serie A è perché mi sono svegliato prima di altri la mattina e sono andato a dormire più tardi per lavorare. Non è una questione di scienza infusa ma di applicazione e passione per questo lavoro»


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