Comincia una settimana calda sul fronte San Paolo. La convenzione ponte verrà firmata, ma sul tavolo c'è anche la questione restyling. Venerdì scadono i 90 giorni per chiudere la prima fase dello studio di fattibilità, e come evidenzia Il Mattino: «alcuni grafici presentati sembra non corrispondano al computo metrico e sostanzialmente – trapela da Palazzo San Giacomo - è venuto fuori un progetto finalizzato all'aumento del core business del club azzurro».
DUE PROBLEMI. «Il Comune non può dichiarare di «interesse pubblico» un progetto che preveda uno stadio senza pista di atletica, ma che non contenga alcun capitolo finanziario che ne espliciti la ricostruzione altrove. Come il tema dirimente che riguarda i posti a sedere. Soltanto 41mila quelli disegnati per il nuovo San Paolo».
PIANO B. Il comune chiederà alla Società l'integrazione della documentazione già presentata, considerata non sufficiente, ma al tempo stesso De Magistris è pronto a fare da solo il restyling del San Paolo, con un investimento da 10 milioni che permetterebbe all'Amministrazione di rifare una parte dello stadio. Si chiederebbe un mutuo al Credito sportivo, l'unica banca pubblica per il sostegno allo sport e alla cultura e leader nel finanziamento dell'impiantistica sportiva. Il Comune riceverebbe soldi ad un tasso agevolato perché ricostruirebbe un bene pubblico come l'impianto di Fuorigrotta.

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