L'ex terzino del Napoli Massimo Russo, qualche settimana fa balzò alle cronache per aver aggredito un controllore dell'Eav sull'isola di Arturo, costringendolo al ricovero presso l'ospedale La Schiana. Russo fu messo fuori rosa dal Procida e oggi in una lettera chiede scusa e società e tifosi domandando di poter essere reintegrato nella rosa.
Cari amici procidani ho riflettuto a lungo prima di scrivere questa lettera ed ho chiesto aiuto a chi più di me ha saputo trasformare in parole il mio pensiero e che mi ha sempre consigliato nel corso della mia vita che non sempre è stata fortunata. Come molti sapranno ero una giovane promessa del calcio campano fino a debuttare nella gloriosa squadra del Napoli ero il simbolo dei ragazzi che riescono a sottrarsi, grazie allo sport, ad una vita difficile, spesso piena di insidie e drammi familiari.
Un pauroso incidente di gioco ha stoppato i miei sogni e solo grazie alla mia determinazione sono riuscito a riprendere a giocare sia pure in serie inferiori. Ho una vita familiare difficile e due figli da mantenere e ho tanti problemi quotidiani con i quali convivo e lotto. A Procida ho trovato una “famiglia†composta da Dirigenti buoni di cuore ed onesti (chi pratica il calcio campano sa quanto ciò sia importante) e compagni di squadra generosi e solidali.
Purtroppo il mio nome è stato associato ad un disgraziato avvenimento che mi ha dipinto come un delinquente tanto da far scrivere a qualcuno che dovevo essere "CACCIATO" da Procida. Il Procida calcio, pur sapendo di indebolirsi in campo, non ha potuto fare a meno di mettermi fuori rosa ed addirittura revocarmi il piccolo rimborso con il quale sostenevo i miei figli. I fatti però non sono andati come apparso su alcuni articoli anche in internet: quel giorno sul pullman c'erano anche altre persone procidane che hanno visto bene cosa è successo: siamo saliti sul bus muniti di regolare biglietto (fornitoci dal papà di un giovane atleta che gioca nel Procida, Sig. Villani) e volevamo timbrarlo nella apposita macchinetta che, purtroppo, non funzionava. Mentre facevamo presente ciò all'autista è salito il controllore che non ha voluto sentire le nostre spiegazioni e ha indirizzato nei nostri riguardi parole sgradevoli. Arrivati all'altezza della Stazione dei carabinieri ci ha fatto scendere e poiché mancavano pochi minuti alla partenza del traghetto per Pozzuoli i miei amici hanno iniziato a correre per raggiungere il porto, cosa che a me è stata impedita dal controllore che mi ha bloccato, alle spalle, contro il pullman.
Io, per liberarmi dalla stretta, ho allargato il braccio e mi sono allontanato ma era ben chiaro che nessun colpo avevo deliberatamente affibbiato al controllore che infatti ci ha seguiti (o inseguiti fino al porto come fece qualche giorno prima quando ci inseguì fino all'interno degli spogliatoi e ci fece una multa).
Non dico questo per trovare scuse: COME MI HA DETTO IL PRESIDENTE IL FALLO DI REAZIONE E'UGUALE SE NON PEGGIO DI QUELLO INIZIALE!!! SU QUESTO CHIEDO UMILMENTE SCUSA, cosa che ho fatto telefonicamente anche al Sig. Raimondo Ambrosino che si è rifiutato di incontrarmi pur accettando, qualche giorno fa, le scuse. Detto questo vi chiedo con l'umiltà di chi ha sbagliato di perdonarmi e approvare la mia richiesta di reintegro nei quadri della squadra che si è dovuta privare del mio apporto in gare importanti ed in trasferta. In una società moderna e tollerante non si CACCIA chi sbaglia ma lo si perdona e lo si reintegra come anche Gesù cristo ha fatto sulla croce!!! Io certamente ho sbagliato a reagire ma non ho né picchiato, né aggredito nessuno e le signore che erano sul bus lo potranno testimoniare se lo vorranno. Vi prego di accogliere questo mio accorato appello e prometto di comportarmi sempre bene. Grazie
Fonte : isolaverdetv.com

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