La verità di Irrati: «Avevo già chiesto l'annuncio dello speaker, ma non l'hanno fatto»
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Redazione - 04 feb 2016, 18:16
E' l'uomo del giorno, l'arbitro Irrati di Pistoia. colui che ha avuto il coraggio di applicare un regolamento sospendendo un match per l'inciviltà di molti tifosi laziali.
Dal suo referto emergono dei dettagli riguardo la vicenda:
«Al minuto 22 del secondo tempo interrompevo momentaneamente la gara richiamando tutti i calciatori nel cerchio di centrocampo poiché dalla Curva Nord occupata dai tifosi della Lazio provenivano cori razzisti nei confronti di Koulibaly. Fin dall'inizio del secondo tempo, ogni volta che il calciatore di colore n. 26 del Napoli giocava il pallone, dalla Curva Nord venivano indirizzati alla sua persona urla del tipo: - buuuh - a scopo inequivocabilmente razzista. Al 17° del secondo tempo comunicavo al Quarto Ufficiale di gara Posado Fabrizio di comunicare al Responsabile dell'Ordine Pubblico, ai delegati di Lega ed ai componenti della Procura di attivarsi per procedere con l'annuncio dello speaker al fine di far cessare i cori razzisti. Nonostante la nostra richiesta l'annuncio non veniva effettuato e così al 22° del secondo tempo, visto che i cori continuavano, decidevo di sospendere momentaneamente la gara. Durante la sospensione di 3 minuti e 40 secondi veniva effettuato l'annuncio dello speaker. Prima di far riprendere la gara avvisavo il Responsabile dell'Ordine Pubblico che avrei ripreso il gioco e che da quel minuto alla fine della gara avrei atteso sue indicazioni in ordine alla eventuale sospensione definitiva della gara. Al minuto 24 e 50 secondi riprendevo il gioco con una mia rimessa e da quel punto fino a fine partita, tramite il Quarto Ufficiale di gara, ricevevo l'indicazione dal Responsabile dell'Ordine Pubblico di far proseguire la gara nonostante in alcune occasioni i cori fossero proseguiti».