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De Laurentiis: «Juve-Napoli come "Il gladiatore". Uno spettacolo pazzesco»

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alla vigilia della sfida dello Juventus Stadium che potrebbe indirizzare il prossimo Scudetto, il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha concesso un'intervista al quotidiano La Stampa: «Juve-Napoli sarà un kolossal. vorrei avere il regista del gladiatore. Però non si deciderà il campionato per mancano ancora 39 punti».

GLI SPUTI IN SERIE C. «Mi sento molto vicino ai napoletani che vivono questo momento con un sentimento straordinario. E' qualcosa che non si provava più dai tempi di Diego Maradona. Mi sento come uno che ha fatto elementari, medie, liceo e Università in un lampo. Ancora ricordo gli sputi presi dai tifosi del Martina Franca ai tempi della serie C», rammenta Aurelio De Laurentiis.

DUELLO CON LA JUVE. «Loro sono una società straordinaria, con una struttura collaudata che non è di oggi, ma affonda le radici da molto lontano. Riuscire a batterla, non dico domani ma su un intero campionato, sarebbe un fatto storico. Ma non mi illudo, credo che sarà una lotta a più di due squadre fino all’ultimo».

BILANCI E LEGGI. «Quello che stiamo facendo dimostra che si può essere competitivi, almeno in Italia, al di là dei bilanci. Però se vogliamo adeguarci ai principali tornei europei, bisogna cambiare le cose. Non c’è un progetto, non c’è una vision nel calcio italiano. Non è solo questione di avere Carpi o Frosinone in serie A come dice Lotito, ma proprio di avviare una vera e propria rivoluzione copernicana».

LA CADUTA. «Dove stanno ora Barcellona, Real e Bayern una volta c’erano Milan, Inter e Juventus. Ecco a cosa ci siamo ridotti. Andrea Agnelli è preparato, con Diego e Andrea Della Valle c’è molta sintonia, Urbano Cairo sa fare impresa. Inter e Roma? I proprietari sono all’estero, oggi parli con un loro bravissimo manager che magari domani non c’è più. La federazione è incapace di tutelare quelli bravi, il caso Parma non ha insegnato nulla. In Lega anche oggi ci azzufferemo per la questione dei diritti tv. E aspettiamo ancora gli sviluppi del caso Antitrust che vede coinvolte Infront, Mediaset e Sky».

SARRI e BENITEZ. «L'ho scoperto quando ho preso gli schiaffi dall’Empoli. Prima di lui però avevo già scelto Valdifiori, perché nel cinema il regista è fondamentale. Ma nel calcio, né con Mazzarri né con Benitez ce l’ho mai avuto. Oggi di registi ne ho due, Jorginho e Valdifiori, che poi è stato il tramite per arrivare a Sarri. Che è anche di sinistra, il che non guasta visto che nel cinema tutti i registi di successo sono di sinistra. Sa che con Benitez la squadra non si è mai allenata così tanto come con Sarri?».

HIGUAIN. «E' arrivato che era un ragazzo, Se resta con noi altri tre anni avrà una consacrazione che difficilmente potrà trovare altrove. Può fare la storia come Maradona, che è stato il più grande di sempre, più di Pelé».

LA SFIDA. «Penso che all'inizio sarà molto tattica. Poi, se prenderà il sopravvento la voglia di giocare, potrebbe diventare uno spettacolo pazzesco. Me la immagino come un film storico. Come il Gladiatore: ecco Ridley Scott sarebbe perfetto».


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