E' un racconto da brividi, quello che Giovanni Trapattoni fa ai colleghi di calciomercato.com: «Devo avere un santo che mi protegge da lassù. Oppure, molto più semplicemente, è intervenuta mia sorella Romilde che è andata in cielo due anni fa. La scorsa settimana sarei dovuto partire per la Costa d’Avorio, per accettare l'incarico di CT: contratto di un anno e posto da favola dove vivere». La cosa inquietante è che avrebbe soggiornato nel resort teatro dell’orrendo massacro compiuto dai terroristi islamici (18 morti e 33 feriti). «Mi sa tanto che non è più tempo di andare per il mondo», è il commento del Trap.