Secondo la perizia di parte della difesa di Daniele De Santis, costui era già ferito e sanguinante quando arrivò il gruppo di tifosi napoletani, tra i quali Ciro Esposito. Da qui, i legali ne deducono che sparò per difendersi.
La consulenza del generale dei RIS Luciano Garofano viene utilizzata dagli avvocati dell’imputato per omicidio per giungere a ottenere la legittima difesa. Garofano ha illustrato ieri per la prima volta le 37 pagine del suo studio ai giudici popolari della corte d’Assise.
C'è soprattutto un punto su cui si basano: ci sono macchie di sangue di De Santis già all’esterno del Ciak Village, dove quindi il romanista è stato picchiato, e poi sulla pistola con la quale «Gastone» ha fatto fuoco, segno - secondo la consulenza - «che il De Santis , prima di sparare, era già ferito e sanguinante, tanto da imbrattare visibilmente l’arma. Dopo la prima aggressione, De Santis ha cercato riparo all’interno del Ciak - prosegue la relazione - dove è stato raggiunto e ulteriormente colpito» prima di sparare per difendersi.

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