Ogni squadra ha il suo tallone d'Achille. Ci sono molti indizi che quello del Napoli siano i pomeriggi, specie se caldi. Delle ultime sfide giocate nell'orario "classico", infatti, gli azzurri sono usciti sconfitti 4 volte e vittoriosi soltanto una. Un'enormità , se si pensa che questo Napoli - fortunatamente - non è molto abituato ai kappaò.
Eppure succede proprio questo. Bergamo e la sfida di sabato con la Roma sono gli ultimi esempi. La spiegazione logica però c'è. I match pomeridiani sono giocati in orari caldi che penalizzando chi come gli azzurri è abituato a fare un calcio di corsa, quindi dispendioso.
La fatica ti porta a cercare soluzioni meno rapidamente, oppure a commettere più errori se esegui tutto alla velocità solita. Le sedute di allenamento intense insomma si fanno sentire di più in questi casi.
Giustificazione? No, perché il Napoli non può pensare di cancellare un orario del calendario. Semmai dovrà imparare a giocare anche gestendo meglio le energie, cosa che evidentemente non sa fare ancora.