Gli azzurri si riportano a -2 da Juve e Atalanta e soprattutto -3 dal Milan, quelal col calendario più complicato. Cosa altrettanto importante, il successo sulla Lazio non ammazza definitivamente i biancocelesti, che però per tenere viva la speranza dovranno battere per forza il Milan... e magari lo facessero.
Diciamolo subito: al Napoli va tutto dritto (a partire dallo sliding doors del 3 minuto, per continuare col fatto che in pratica ogni tiro è un gol), mentre alla Lazio va tutto storto.
Ma comunque questo non intacca di una virgola la prova maisucola della squadra, con particolare nota di merito per i due terzini e i due esterni d'attacco, che erano quelli chiamati al lavoro più pesante e complicato, e l'hanno fatta alla grande.
Formazioni ufficiali:
NAPOLI (4-2-3-1): Meret; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Hysaj; Fabian, Bakayoko; Politano, Zielinski, Insigne; Mertens.
A disp. Contini, Idasiak, Maksimovic, Rrahmani, Mario Rui, Elmas, Lobotka, Lozano, Osimhen, Petagna, Cioffi, Zedadka. All. Gattuso
LAZIO (3-5-2): Reina; Marusic, Acerbi, Radu; Lazzari, Milinkovic-Savic, Leiva, Luis Alberto, Fares, Correa, Immobile.
A disp. Strakosha, Armini, Hoedt, Musacchio, Patric, Akpa Akpro, Cataldi, Lulic, Parolo, Pereira, Caicedo, Muriqi. All. Inzaghi (assente per Covid)
La strategia iniziale vede la Lazio fare tanta densità in mezzo e cercare di fraseggiare a sinistra per lasciare Lazzari uno contro uno con Hysaj. Il Napoli da par suo avanza compatto ed evita di pressare alto, perché sa che c'è Reina che con un lancio di 40 metri potrebbe mandare Immobile o Correa in porta.
Ma questo è ciò che si vede per 3 minuti, perché poi la partita cambia scenario.
Infatti succede davvero di tutto al 3': angolo per il Napoli, perdiamo palla e la Lazio va via in contropiede 2 contro1: Lazzari si mangia Hysaj e si presenta davanti a Meret ma cade, chiedendo il rigore. In realtà non sembra affatto esserci, ma l'arbitro viene chiamato al VAR... E qui scatta il colpo di scena, perché la chiamata VAR è per un altro motivo: sul calcio d'angolo infatti, Milinkovic Savic aveva alzato il piede in faccia a Manolas (prendendo pallone e faccia).
Rigore, ma per noi.
Insigne contro Reina, lo spiazza e siamo 1-0.
La partita vira subito verso un'altra direzione, ma prima che la Lazio possa cominciare a reagire, il Napoli colpisce ancora, al suo primo tiro in porta.
Minuto 11: lancio perfetto di Insigne per Mertens, aggancio splendido e apertura verso l'accorrente Politano che si accentra e tira beffando Reina sul primo palo (un po' colpevole), 2-0.
Nessuno poteva aspettarsi tanta grazia dopo 11 minuti.
Non proprio bene, tuttavia, visto che al 18' Correa che da dentro l'area stampa il PALO.
Per qualche minuto sembriamo sbandare un po' là dietro, ma facciamo muro e reggiamo.
I minuti passano e la sfuriata della Lazio perde intensità .
Sul finire di primo tempo due episodi identici nelle rispettive aree: Politano pesta il piede di Immobile, Radu fa lo stesso a Di Lorenzo. Ne' l'uno ne' l'altro hanno il rigore.
Si va al riposo con gli azzurri avanti 2-0, grazie soprattutto alla benedizione degli episodi.
In avvio di ripresa viene subito annullato un gol a Zielinski, giustamente per fuorigioco.
Ma diversamente da altre occasioni, il vantaggio non ci fa perdere concentrazione.
Al 52' ancora uno sliding-doors: Radu mette profondo in area per Milinkovic Savic, Meret in uscita salva (ma poi vi racconteremo un altro colpo di scesa...) e noi ripartiamo in contropiede con Hysaj che fa tutto benissimo, poi libera Insigne al limite, il capitano manda a vuoto un avversario e poi batte Reina con un pallonetto all'incrocio, 3-0.
Il colpo di scena di cui parlavamo? Sul passaggio di Radu, Milinkovic Savic era in fuorigioco e se l'avessero visto non saremmo mai potuti andare in contropiede a fare il terzo.
Il tris stende definitivamente la Lazio, mentre a noi continua a riuscire tutto, soprattutto quando passiamo la loro metà campo.
Al 64' Zielinski riceve da rimessa, di tacco manda Radu al bar e crossa basso verso il limite dell'area, Mertens spara subito sotto la traversa e fa poker.
Al 70' ci concediamo la prima distrazione della ripresa, e Immobile viene lanciato verso Meret e lo batte, 4-1.
Gattuso si gioca subito un triplo cambio: Osimhen, Lozano e Rrahmani in campo.
Ma al 74' una punizione di Milinkovic Savic va dritta all'incrocio, 4-2 e gara riaperta.
La paura però dura fortunatamente pochissimo.
Lozano ruba la palla che finisce a Fabian, lo spagnolo lancia subito lo stesso Lozano che corre e mette in mezzo dove Osimhen, pure sbagliando il primo controllo, spara dritto e supera Reina sul primo palo, 5-2.
Stavolta è finita davvero, anche se Elmas per poco non fa il sesto (tira dritto tra le braccia di Reina).