La resa del Napoli contro il Barcellona è arrivata al minuto numero 9. E il simbolo di questa resa è proprio quel giocatore che più di ogni altro avrebbe avuto un motivo per giocarsela con il sangue agli occhi: Fabian Ruiz.
Ma a lui ci arriveremo tra poco...
Oggi si legge che il primo gol dei catalani è colpa di Insigne. Una pessima semplificazione della realtà .
E' vero che Insigne sbaglia un passaggio regalando un pallone all'avversario, ma ciò accade sulla linea di fondo campo. Di fondo campo! Significa che da lì alla porta del Napoli c'erano ben 95 metri di campo per rimediare.
Ma è da quel momento che è cominciata una sequenza di errori, sia di posizionamento che di scelte.
Mario Rui, anziché provare a rallentare l'avversario, tenta sciaguratamente di togliergli palla. Finisce che viene saltato come un birillo sia dal pallone che dall'avversario. E lascia così la fase difensiva, già scoperta, con un altro uomo in meno.
Rrhamani e Koulibaly affiancano Traoré pensando di fermarlo, ma intanto nessuno dei due pensa di buttarlo giù.
Altro errore è quello di Demme, che ti stringe troppo e lascia completamente libero Jordi Alba.
L'unico che in parte si salva è Meret, che becca gol sul suo palo, ma era comunque difficile prenderla.
Ma il simbolo peggiore degli errori del Napoli è quello di Fabian Ruiz. Lo spagnolo corre affianco a Jordi Alba (che segnerà ), ma improvvisamente sul cerchio di centrocampo rallenta fino quasi a fermarsi. Non entrerà mai più nell'inquadratura. Abbandona l'azione, alza bandiera bianca. Ed erano passati solo 9 minuti!
Un atteggiamento irritante, nonché irrispettoso nei confronti dei compagni, che in quel momento correvano per evitare il peggio.