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ANGUISSA: «Lo Scudetto è stato incredibile, vogliamo ripeterci. Spalletti grande uomo, Napoli fantastica»

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Il centrocampista azzurro Franck Anguissa ha rilasciato una lunga intervista a The Athletic.
"Lo Scudetto? C'è solo una parola per descriverlo: incredibile! Non so se avete visto quando abbiamo giocato contro l'Udinese, ma dopo la partita tutto il campo era pieno di tifosi del Napoli. Io ho pensato: "Oh mio Dio, stiamo giocando in trasferta e tutti sono per noi". La città era semplicemente fantastica mentre festeggiava. Ho pensato: "Che abbiamo fatto..." Ero felice perché è stato il primo trofeo che ho vinto, ma più per i tifosi che lo stavano aspettando da 33 anni, troppo tempo. Già l'anno scorso eravamo andati vicinissimi a vincere lo scudetto, è stato molto frustrante. Quest'anno però abbiamo imparato dai nostri errori e ne è valsa la pena. Siamo rimasti concentrati fino alla fine, è stata una stagione incredibile. La sensazione che provo è semplicemente incredibile".

Il rientro all'aeroporto di Grazzanise. "Eravamo come degli Dei, migliaia di tifosi ci aspettavano e non si poteva uscire da lì. Qui tutti vanno pazzi per la squadra, per i giocatori. Ecco perché io resto spesso a casa, perché in giro ti chiedono foto, video... i tifosi ti danno tanto amore. A volte va bene, ma a volte non è facile. Io però sono felice di vederli perché danno tantissimo amore".

La vita privata. "È tutto perfetto, Napoli è una città fantastica, i tifosi sono fantastici. Ti danno la possibilità di fare del tuo meglio".

La storia. "Ho esordito a 16 anni in un torneo del Camerun. All'epoca non sapevo come difendere. Ma quando ho avuto la palla tra i piedi... da lì è iniziato tutto. Sono venuto in Europa ed era tutto diverso dall'Africa. Pensavo: cavolo, devo lavorare sodo per migliorare velocemente perché non ho molto tempo. Avevo già perso molto tempo, per me è stata una grande motivazione per spingermi a migliorare".

Prima chance: Olympique Marsiglia: "Mi dissero di venire per una o due settimane e che, se fossi piaciuto, mi avrebbero preso. Poi però dopo due settimane l'allenatore Bielsa se n'è andato ed è cambiato tutto. Il nuovo allenatore Michel cambiò tutto. Disse che non mi conosceva ma che se avessi continuato a giocare come stavo facendo, mi avrebbe dato una chance".

Il Napoli comincia a notarlo. "Fu prima ancora di giocare con Fulham e Villarreal. Quando in seguito si presentò l'occasione, ci volevo andare e dimostrare loro che posso essere un grande giocatore. Incontrai Spalletti e dopo due giorni mi disse: "Sei pronto per giocare?". Risposi: "Sì, sono pronto!". Subito mi fece giocare contro la Juventus e feci una partita fantastica. Tutti iniziarono a dire: "Franck è un top player". Sono contento: l'esperienza al Fulham mi ha aiutato a dimostrare di essere un top player. In Inghilterra dicono sempre: "È bravo, ma non sappiamo se può adattarsi al nostro gioco". Quando sono arrivato a Napoli, ho dimostrato di poter giocare in questo tipo di squadra!".

I gol. "Sono davvero migliorato molto da questo punto di vista, perché oggi un centrocampista deve difendere, ma anche correre, avere resistenza, fare assist e segnare gol. Quando ero più giovane, facevo molti gol e assist, poi ho smesso perché ho iniziato a concentrarmi sui compiti difensivi, cercando di garantire ordine ed equilibrio a centrocampo". Il motivo: "Ho incontrato Spalletti!".

Sui compagni di squadra: "Siamo completi. Posso fare il nome di Kvaratskhelia o di Kim Min-Jae, sono ragazzi più giovani di me che comunque restano umili. Tutti hanno sempre giocato per la squadra, volevamo sempre vincere tutte le partite. Ad un certo punto avevamo 15 punti di vantaggio ma volevamo comunque vincere di più. In una stagione può starci un crollo mentale, ma noi non ci siamo arresi. Abbiamo capito che il sogno era possibile e non volevamo lasciarcelo sfuggire".

Kvaratskhelia. "Prima della partita con la Lazio parlammo a lungo, gli dissi: "Grazie a te, la Georgia può diventare un grande paese! L'ho paragonato a Lewandowski per la Polonia. Gli dissi: "Non devi avere paura di esprimerti, gioca a calcio! Lui mi piace molto, e non solo come giocatore. Lavora tanto, chiede consigli, a fame di vittorie ed è un calciatore impressionante. Puoi sempre contare su di lui in campo. Quando giochi, hai solo voglia di dargli la palla perché sai che gioca in modo fantastico. Non tutti i giovani sono come lui: quando inizi ad essere un grande giocatore, tutti parlano di te e questo può farti perdere la testa. Ma Kvaratskhelia non è così, lui continua a lavorare, lavorare, lavorare, vuole vincere e dare il massimo per la squadra. È uno che ti parla sempre, mi chiede: "devo fare questo o quest'altro? Che ne pensi di questo?". Giocatori del genere sono difficili da trovare".

Osimhen. "Quando sei un attaccante è più difficile, perché tutti si aspettano qualcosa da te. Sono contento di vederlo segnare così tanti gol quest'anno, perché all'inizio della stagione mi aveva detto una cosa. Mi disse: "Penso che possiamo vincere lo scudetto quest'anno". Io gli dissi che sarebbe stato difficile, ma lui insistette: "Fidati di me - mi disse Osimhen - farò del mio meglio per la squadra e per vincere lo scudetto". Alla fine è successo. Osimhen è un grande amico".

Spalletti. "Mi piace come uomo prima ancora che come allenatore. Lui ha sempre cercato di spronarmi. Penso che quando hai un rapporto del genere con un allenatore, puoi solo migliorare. Vuoi solo migliorare; puoi solo dare il meglio di te. A volte grida molto ma ti dice che lo fa perché puoi dare di più. Una volta mi disse che se avessi fatto almeno 5 gol e 10 assist, mi avrebbe fatto un regalo. A me non importava dei regali, ma vedere la squadra giocare in Champions e vincere lo scudetto è già un regalo. Ma Spalletti mi ha comunque regalato un orologio!".

Ancora su Spalletti. "Si preoccupava sempre di chiedermi come stesse la mia famiglia o cosa facevo nel tempo libero. Se un giocatore ha bisogno di aiuto per risolvere dei problemi familiari, lui ti aiuta. Sa che il calcio è anche uno sport psicologico e se stai bene di testa, si vede anche sul campo. Spalletti si mette nei panni del giocatore, ti sprona anche se le cose vanno male e non incolpa i giocatori. Lui dice: "Non importa, la prossima volta ci rifaremo" e questo ti motiva. Spalletti fa dei discorsi motivazionali che ho visto raramente, ti fa venire i brividi quando parla".

Delusione Champions League. "La prima parte della stagione è stata fantastica. Mi sentivo come se avremmo potuto vincere contro chiunque. Sfortunatamente, non si possono vincere tutte le partite. La Champions League è così, affronti i più forti. Ma non ho rimpianti, anche perché era la prima volta che il Napoli arrivava ai quarti di finale".

Rudi Garcia. "Se abbiamo giocato ai quarti di finale, ad un passo dalla semifinale, questo dice già qual è l'ambizione del club. Ciò dimostra che oggi il Napoli ha una grande squadra e non solo una squadra che gioca per l'Europa League o per il terzo posto. Siamo una squadra che ambisce al titolo, cioè a riconquistare lo scudetto e andare avanti il più possibile in Champions League. Allora perché non provare a vincere la Champions? Chi non sogna una cosa del genere?"


RISULTATI
03.05
Torino
Bologna
0 - 0
05.05
Milan
Genoa
-
05.05
Verona
Fiorentina
-
05.05
Empoli
Frosinone
-
05.05
Monza
Lazio
-
05.05
Roma
Juventus
-
05.05
Cagliari
Lecce
-
05.05
Sassuolo
Inter
-
05.05
Salernitana
Atalanta
-
06.05
Udinese
NAPOLI
-
CLASSIFICA
1
Inter
89
2
Milan
70
3
Juventus
65
4
Bologna
64
5
Roma
59
6
Atalanta
57
7
Lazio
55
8
Fiorentina
50
9
NAPOLI
50
10
Torino
47
11
Monza
44
12
Genoa
42
13
Lecce
36
14
Cagliari
32
15
Verona
31
16
Frosinone
31
17
Empoli
31
18
Udinese
29
19
Sassuolo
26
20
Salernitana
15
PROSSIMO TURNO
12.05
Genoa
Sassuolo
12.05
Verona
Torino
12.05
Fiorentina
Monza
12.05
Juventus
Salernitana
12.05
Frosinone
Inter
12.05
Milan
Cagliari
12.05
Atalanta
Roma
12.05
NAPOLI
Bologna
12.05
Lecce
Udinese
12.05
Lazio
Empoli