Il difensore brasiliano Juan Jesus ha parlato in esclusiva ai microfoni di Radio CRC.
«Il recupero procede, spero di tornare il prima possibile facendo terapie di mattina, pomeriggio e sera. Voglio concludere la stagione in campo, ma devo essere al 100% per aiutare la squadra in questo momento. Però voglio esserci anche io. Stiamo facendo di tutto per rendere storico quest'anno. Nessuno all'inizio diceva che avremmo lottato per lo Scudetto..."
Su Napoli-Genoa. "Non esistono partite facili. Sicuramente il pareggio ci dispiacer, ma siamo ancora lì al primo posto".
Errori difensivi. "Non giudico i miei compagni, perché nel calcio ci sta sbagliare. A Bologna ho sbagliato io perché mi son perso l'uomo. Abbiamo visto quello che non è andato bene, sono errori che non capiteranno più".
Sul Parma. "Al Maradona ci ha messo in difficoltà, perché alcuni sono velocissimi e quindi dobbiamo stare attenti alle ripartenze. Conosco Chivu dai tempi del'Inter, dove mi fece da maestro. Noi dobbiamo provare a comandare la gara e pensare solo ai tre punti".
Calma. "Il campionato non si vince sempre come due anni fa, si combatte spesso fino alla fine. Bisogna capire che non ci vuole troppa euforia: è un momento importante per noi e difenderemo questo primo posto fino alla fine".
Su Conte. "Il mister sa cosa dire e quando parlare nel momento giusto. Ci carica sempre e sa le parole che deve dire: è una delle persone con il carattere più forte che conosco. Lui sa tirare fuori il meglio di noi. Il Napoli quest'anno è stato una sorpresa per tutti: ad inizio stagione si vedevano almeno cinque squadre davanti a noi. Ognuno di noi ha fatto un percorso: possono capitare annate storte come l'anno scorso oppure sorprendenti come quest'anno. Abbiamo lottato sempre per vincere le partite che dovevamo vincere: penso all'Atalanta o al pareggio con Inter e Juve. Abbiamo fatto un percorso stupendo: un cammino passo dopo passo che ha portato a 78 punti".
Sempre in bilico, ma c'è.... "L'avevo detto da inizio ritiro, con uno come Conte o mi fa definitivamente finire di giocare oppure mi allunga la carriera, perché fisicamente ti fa lavorare sodo e io non mi sono mai sentito così bene, sono tra quelli che corrono di più ed anche tra i più veloci. Mi ha aiutato a livello di carattere e di personalità. A 33 anni uno pensa che non si possa crescere ancora, ma quest'anno ho imparato tanto".
Il messaggio ai tifosi. "Non dovete avere ansia! Siamo lì, bisogna dare tutti insieme il 100%. La squadra ha bisogno del sostegno dello stadio ed il loro supporto è importante anche per mettere in difficoltà degli avversari. Il tifoso serve ad aiutare la squadra. Gli chiedo di essere positivi: qualsiasi cosa succeda, tifate".